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20. 04. 2024 10:16

Sala a Roma? Bastano le voci per rallentare Milano

L'incontro con Di Maio ha scatenato i rumors

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L’incontro a Milano tra Giuseppe Sala e Luigi Di Maio ha avuto l’effetto di scatenare voci sul futuro politico di entrambi. Qualche quotidiano si è spinto molto in là ipotizzando un percorso comune, altri hanno riportato di un tentativo di avvicinamento che non ha portato del tutto ai frutti sperati (al momento il Ministro degli Esteri sembra avere più fretta del sindaco di Milano).

Sala a Roma? Non accadrà, ma se accadrà…

Politicamente, per Sala lasciare Milano non sarebbe una gran figura ed è per questo che tutto porta a credere che non lo farà almeno fino ai Giochi di Milano-Cortina 2026. Uno dei motivi è il classico “Ma chi glielo fa fare?”: per quanto ritrovarsi a gestire un grande evento sia una strada sulle montagne russe, una buona riuscita dello stesso ha effetti benefici duraturi nel tempo che alleviano anche le buche in cui si può inciampare. L’esempio è Expo: pur con qualche grattacapo giudiziario, l’aver portato a casa un risultato importante a capo di un appuntamento di cruciale importanza è stato una spinta fondamentale per la carriera di Sala.

Tanto quanto è un freno al futuro di Milano ogni ipotesi che ad oggi lascia aperta la strada all’addio del sindaco. Non per una ragione di colore politico, quanto per questioni di continuità che verrebbe improvvisamente meno. Sarebbe un colpo d’immagine anche per il primo cittadino, che più volte ha ribadito di non voler lasciare il lavoro a metà. Per questo, nonostante alcune ricostruzioni, alla fine il sindaco sembra destinato a restare dov’è ora, salvo clamorosi colpi di scena.

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Sala a Roma, il nodo San Siro

Un esempio dell’effetto negativo delle “voci”, anche quando sono ancora rumors ben lontani dall’essere fatti, si ha una volta di più guardando il possibile nuovo San Siro. I club, Inter e Milan, da oltre mille giorni alle prese con le ostative burocratiche e legislative per velocizzare un iter che non vuole saperne di accelerare, guardano con diffidenza all’autunno. Al termine del dibattito pubblico decideranno se è il caso di andare ancora avanti o se bisognerà seriamente prendere in considerazione l’ipotesi Sesto San Giovanni.

Ma oltre a quel che deriverà da quel dibattito, i cui effetti in passato sono risultati non così rilevanti (vedi i Navigli) a preoccupare i dirigenti è proprio un possibile addio di Sala, ad oggi uno dei maggiori sostenitori del progetto. A prescindere da come la si pensi, vorrebbe dire ricominciare da capo.

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