Sala: «Un errore il video #milanononsiferma, ma allora non conoscevamo il virus» 

L'intervento del sindaco di Milano a Che tempo che fa

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Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è intervenuto questa sera a Che Tempo Che Fa, su Raidue, toccando diversi temi in questo periodo di emergenza.

 

Sala: «Un errore il video #milanononsiferma»

La premessa dell’intervento è legata a quanto fatto poco dopo l’arrivo dei primi contagi «Molti hanno fatto riferimento al video che girava con l’hashtag #milanononsiferma, era il 26 febbraio – dice Sala -. Probabilmente era sbagliato rilanciarlo, come ho fatto anch’io, ma nessuno aveva capito la virulenza del virus e quello era lo spirito di allora. Io sono qui 7 giorni su 7 a lavorare e fare la mia parte, accettando la critica. Accetto di meno il fatto che alcuni consiglieri leghisti ci marcino ancora, il 27 febbraio lo stesso Salvini aveva chiesto di riaprire tutto».

Ultimi provvedimenti: la rete di volontari e un nuovo spazio per la quarantena. «Vorrei che i milanesi sapessero che noi pensiamo alla malattia ma soprattutto alle persone. Abbiamo messo assieme una rete di volontari che vanno a casa delle persone, ieri abbiamo preso l’hotel Michelangelo facendo un accordo per metterci chi va in quarantena. Vogliamo confermare la disponibilità milanese. Abbiamo un volontariato straordinario e lo stiamo rinforzando».

Sala a Che tempo che fa: «Il modello deve essere la Corea più della Cina»

Sala ha toccato anche i temi del trasporto pubblico e dell’assistenza alle fasce più in difficoltà. «Abbiamo ridotto il trasporto pubblico del 50% e ci siamo accorti che era un errore. Tornando a un’efficienza del 75% siamo tornati alla normalità. Dopodiché ognuno ha le sue idee. Credo si debba lavorare di più con l’assistenza sanitaria ai malati. Serve più Corea del Sud e meno Cina. Possiamo dare una risposta di sistema a quel che sta accadendo. Veneto ed Emilia Romagna fanno meglio di noi in termini di assistenza agli anziani, questo significa che abbiamo margini di miglioramento».

In ultimo, la questione supermercati e quella di una ricostruzione su cui si comincia a lavorare sin da ora. «Non mancheranno i generi alimentari. Verificando la temperatura all’ingresso è normale che il flusso sia più lento. Stiamo portando le medicine a casa agli anziani. Li stiamo aiutando in tutti i modi. Dobbiamo pensare anche a sanificare la città. E poi alla ricostruzione. Abbiamo raccolto parecchi milioni per il fondo di mutuo soccorso con cui dovremo aiutare chi ha chiuso la pizzeria o chi ha perso il lavoro. Milano ha davanti un nuovo momento storico dove, auspicabilmente, verranno affrontati i temi più importanti per una grande città: la questione ambientale, sociale e la salute. Probabilmente è una prova di maturità per la grande città».

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