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24. 04. 2024 23:05

San Siro, La Maura, giravolta e da capo

Continua la querelle sul futuro stadio del Milan

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L’unica cosa che appare chiara è che non c’è certezza. Né sui tempi, né sull’esito finale di quanto accadrà. Il futuro di San Siro, croce e delizia di una città che non riesce a trovare pace. E se da una parte il Milan ha confermato ieri la volontà di procedere su La Maura, dall’altra l’Inter aspetta. La prima mossa, ma anche la seconda, è stata quella dei rossoneri, che hanno inizialmente chiesto al Comune una proroga di tre mesi per consegnare le carte che certificano la proprietà della squadra. Il cambio di proprietà, infatti, li costringe a presentare una serie di certificazioni per ciascuna delle persone che figurano nella catena di responsabilità.

Nuovo stadio, il Milan punta su La Maura

RedBird ha, al suo interno, tutte personalità straniere e la documentazione, dunque, va rintracciata nei singoli paesi di residenza di ciascun soggetto. Ieri, poi, l’inatteso secondo incontro a Palazzo Marino, con il sindaco Sala che ha quantificato in «due settimane» il tempo che servirà a via Aldo Rossi per presentare un nuovo progetto di massima. La Maura, nonostante le continue lamentele e le recenti manifestazioni, è davvero l’ipotesi più probabile da anni a questa parte.

Anche perché la demolizione del Meazza e la realizzazione accanto di un nuovo stadio in comune tra le due squadre milanesi prevederebbe un investimento da circa un miliardo e 300 milioni di euro. Immediata la reazione dei consiglieri comunali di maggioranza – Alessandro Giungi in primis – in una nota: «La notizia odierna (ieri, ndr) che Milano perderà 12 milioni di euro di fondi europei perché non ha posti dove piantare alberi dovrebbe spingere verso il consumo di suolo zero e non a togliere il verde rimasto». La saga continua.

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