La notizia pubblicata su Repubblica di un possibile spostamento o annullamento dei concerti a San Siro a partire dal 2025 ha scatenato un terremoto nel mondo della musica. La reazione degli artisti e dei loro rappresentanti non si è fatta attendere.
San Siro senza concerti per 4 anni: l’allarme dei promoter
Bruce Springsteen, tramite il suo storico promoter italiano Claudio Trotta, ha lanciato un grido d’allarme. Trotta ha definito questa ipotesi «non percorribile e fantasiosa», citando insuperabili problematiche legali, contrattuali e politiche. L’agente ha sottolineato che ci sono contratti già firmati, impegni presi e biglietti legittimamente venduti. Qualsiasi tentativo di spostare gli eventi in altri luoghi aprirebbe inevitabilmente la strada a una serie infinita di cause legali, con risarcimenti economici e morali che colpirebbero prima di tutto il pubblico, oltre a promoter, produttori, artisti e aziende fornitrici coinvolte.
Trotta ha illustrato chiaramente l’assurdità della situazione con un esempio significativo: «A qualcuno verrebbe in mente di spostare una stagione dalla Scala a un palazzetto dello sport? Il pubblico ha acquistato biglietti per San Siro, non per un Ippodromo o un parcheggio. È impensabile, dopo cinque anni di gestione disastrosa della questione stadio, improvvisare una soluzione per la stagione 2025 quando è ormai imminente. Questo sarebbe semplicemente inaccettabile».
San Siro senza concerti per 4 anni: manca la visione
L’intera vicenda mette in luce non solo la disorganizzazione e la mancanza di visione strategica nella gestione degli spazi per eventi a Milano, ma anche la mancanza di rispetto verso il pubblico e gli operatori del settore musicale. La città, pur ambendo a essere una metropoli di riferimento a livello internazionale, si trova oggi a fronteggiare una situazione di emergenza che rischia di comprometterne seriamente l’immagine e l’attrattività.
Milano deve affrontare con urgenza queste criticità, mettendo in campo soluzioni concrete e sostenibili per garantire la continuità degli eventi musicali di grande rilievo, come l’ultimo concerto di Taylor Swift a San Siro. È necessario un piano ben strutturato che preveda investimenti mirati, dialogo con tutti gli attori coinvolti e, soprattutto, il rispetto per le aspettative del pubblico e dei professionisti del settore. Solo così la città potrà aspirare a essere un vero polo di attrazione per la musica e la cultura, rispettando i suoi impegni e valorizzando al meglio le sue potenzialità.