San Valentino a Milano, domani credete nelle favole

Sapeste quant'è bello innamorarsi a Milano

Valentino, un Santo sempre affascinante
Valentino, un Santo sempre affascinante

San Valentino. A San Valentin gh’emm la primavera de visin recita il detto milanese. E quest’anno più che mai la bella stagione sembra essere già dietro l’angolo. Potremmo perciò trascorrere un 14 febbraio all’insegna di un po’ di calore (non soltanto umano).

 

San Valentino, un po’ come Milano

Tutto ciò è molto romantico, è vero, ma fino a un certo punto. Perché la domanda che dobbiamo porci prima di esultare e gridare al miracolo d’amore è una e una sola. Early spring o global warming? Per dirla all’anglosassone. Ma diciamolo pure alla milanese. L’è roba de diventà matt.

E San Valentino, caldo o freddo che sia, è un po’ come Milano. C’è chi lo vede grigio, come il Pm10 alle stelle, e chi lo vede rosa, come i fenicotteri di villa Invernizzi. C’è chi lo rende un’occasione speciale e lo celebra con rituali tutto miele e chi ne fa una battaglia personale e lo boicotta al grido di «è tutta una trovata commerciale».

Baci. Sebbene non si possa negare che ci voglia un certo estro artistico per trasformare un santo martirizzato, decapitato e ucciso in modi atroci e sanguinolenti, in una festa da Baci Perugina e altre prelibatezze al cacao, è anche vero che un certo fascino San Valentino lo esercita. Soprattutto a Milano.

Non avremo i ciliegi in fiore del Giappone, sotto i quali sono soliti incontrarsi gli innamorati. E nemmeno l’Empire State Building, che a San Valentino diventa la meta più gettonata per gli amanti newyorchesi e che in un solo colpo d’occhio permette di scorgere tutte le luci della città brillare ai propri piedi.

La festa dell’amore a Milano

Ma in quanto a fioriture e a skyline, Milano si porta dietro un bel bagaglio. Tra giardini e orti botanici, Brera sprizza zucchero da tutti i pori. E lo stesso si può dire del ponte delle Sirenette e di parco Sempione, per chi vuole concedersi un San Valentino bucolico. E per chi ama rooftop e altezze metropolitane, ecco le terrazze del Duomo, o l’Highline in Galleria. Per non parlare dei ristoranti e delle pasticcerie meneghine che per questa festività pullulano di iniziative.

Metà. Tutta una trovata commerciale? Probabile. Ma che Cupido abbia scoccato su di voi la sua freccia o no, che abbiate conquistato o no il vostro Valentino e che abbiate trovato o meno l’altra metà della vostra mela, che abbiate deciso di festeggiare o di boicottare, domani potete scegliere di credere nelle favole.

Non per forza le favole Disney. Non necessariamente nel vissero felici e contenti e nell’amore eterno e incondizionato. Non devono essere fiabe trash, ma puerili illusioni sì, quelle non guastano mai. Scegliete di credere che non si tratta di global warming ma che quest’anno, semplicemente, la primavera è sbocciata presto. E credete che anche un vescovo decapitato possa essere un simbolo d’amore.

Credeteci, che a Milano è come stare in Giappone e in America contemporaneamente. O al fatto che ci sono molti modi di innamorarsi, anche se siamo soli. E toglietevi quelle mascherine, senza pensare per cinque minuti al Pm10 o al Coronavirus, salite sul rooftop del Duomo, e respirate. Buttatevi (no, non letteralmente).

Trovate il coraggio di crederci, di osare. In amore, sul lavoro, nelle amicizie. Che domani è San Valentino. Ma in un battito d’ali è già passato; e dopodomani potrebbe mancarvi.

Ecco dove andare a San Valentino

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