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25. 04. 2024 14:29

Sanremo 2023, ultima serata da 1 a 10: trionfa Marco Mengoni nel Festival più memorabile di Amadeus. Lazza e Rosa Chemical iconici

Due milanesi nei primi cinque: Lazza e Tananai esaltano Milano. Il cantante di Cenere è il migliore sotto la Madonnina: meritato

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Ripercorriamo l’ultima serata di Sanremo 2023 attraverso i nostri giudizi: trionfa Marco Mengoni, ma Milano piazza due cavalli nei primi 5. Lodi a Lazza e Tananai, orgogli veri.

Sanremo 2023, le pagelle della serata finale

1 all’orario del messaggio di Zelensky
Prevedibile, visto il tira e molla delle ultime settimane. Ma il segnale dato da Paese (presumibilmente alleato) è pessimo.

2 al 10º posto di Colapesce-Dimartino
Una delle canzoni più interessanti paga ancora la poca evoluzione di una certa parte di pubblico non particolarmente abile a scegliere “in profondità” i brani da votare. Peccato.

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3 ad Anna Oxa
È stato bello, ma la signora Oxa è giusto che si confronti con «mondi altri» maggiormente confacenti alla sua arte che noi non meritiamo.

4 al “rischio” endorsement per Madame
Perché, è vero, non dev’essere stato facile vivere con questa spada di Damocle negli ultimi mesi, ma è un attimo far passare messaggi di “condono” che non possiamo assolutamente permetterci. Ne va del rispetto di chiunque, in pandemia, ha perso la vita.

5 a Mr Rain senza bambini
Un conto è la messinscena da “C’è posta per te”, un altro è cantare senza. Anzi, solo con un coro registrato. Resta l’ottima prova di Mr Rain. Ottima ma difficilmente vincente.

6 a Gino Paoli
Quanto si è divertito, Gino. L’ultimo antesignano di una serie che ha colorato questo Festival. Ma Paoli è di più: non ha limiti, non ha remore, non ha filtri. Piace per questo, da sempre.

7 a Stefano Coletta
In un anno per lui tanto di successo quanto tribolato, è utile raccontare da addetti ai lavori il privilegio di lavorare con un direttore che fa della libertà un reale cavallo di battaglia. Unico neo venerdì in conferenza stampa, dove ha caldeggiato che si parlasse più che altro di ascolti, non di polemiche. Comunque vada, le domande le facciamo voi.

8 a Lazza e Tananai
Che orgoglio per Milano: due milanesi nei primi cinque. Due storie diverse, ugualmente vincenti. Sono presente e futuro della nostra musica e siamo certi che ne sentiremo parlare per tanti anni ancora.

9 a Rosa Chemical
Ha scombussolato l’ultima serata. Rosa Chemical è stato bravo a non fare “l’Achille Lauro di turno”. Se possibile ha veicolato messaggi più vigorosi di Lauro, “sfruttando” al meglio la carta Fedez. Bravo.

10 a Fiorello
Quattro minuti per costruire la sua epicità anche nell’ultima serata del Festival di quest’anno. Come sempre, con quattro frasi ha riassunto e matchato una delle serate più controverse della storia del Festival. Un assoluto, da qualsiasi lato la si veda.

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