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29. 03. 2024 16:07

Sanremo 2023, terza serata da 1 a 10: la notte delle “fake”. Monta l’affare Oxa-Madame, mentre i Måneskin si consacrano. Ancora

Lunga vita a Gianluca Grignani e ai fiori di Lazza alla mamma: grande ritmo nella terza serata del Festival che è - ancora una volta - la più seguita dal 1995 con una share media del 57,6% di share

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Ripercorriamo la terza serata di Sanremo 2023 attraverso i nostri giudizi: un mercoledì lungo ma decisamente ritmato, che verrà ricordato per la consacrazione dei Måneskin, per le lacrime di Mengoni e per le voci sullo “scazzo artistico” fra Anna Oxa e Madame. Real or fake?

Sanremo 2023, le pagelle della seconda serata

1 allo “scazzo artistico”
Fughe di notizie che partono da Twitter, poi si allargano a macchia d’olio. Arriva la smentita, credibile quanto? Storia di uno “scazzo artistico” (ma non troppo) fra Anna Oxa e Madame fra vaccinazioni e bicchieri d’acqua. Da evitare, «se ancora vuoi campare».

2 alle spie social
Per poco su Twitter non si metteva in difficoltà la prova di Gianluca Grignani, diffondendo la fake (qui, sì) news di una bestemmia detta sul palco dopo il ritiro dei fiori. Da «porto via» a «…» è un attimo? Non necessariamente. Anche meno, dunque.

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3 a chi veste Shari
Al netto del gusto – che è sempre soggettivo e ci mancherebbe pure – sembra che una delle promosse da Sanremo Giovani venga messa proprio in difficoltà dalle sue mise. Meglio dell’esordio maculato, ma anche questo leather… Insomma…

4 alle dinamiche flat del FantaSanremo
Abituati, come siamo stati a un super 2022, quest’anno sembra che la challenge dei record di sia decisamente adagiata sui ritmi tv del Festival. Pochi guizzi, meno interesse attorno. Che ci sia ancora tempo per il coniglio dal cilindro?

5 all’esito quasi scontato
Inutile nasconderlo: dopo tre serate, Marco Mengoni ha letteralmente sbaragliato la concorrenza. Convince tutti, trasversalmente, pur con un brano non indimenticabile. Grande merito a lui, certo il “brivido” della gara ne risente non poco.

6 a Paola Egonu
Molto più spigliata di quanto ci si potesse attendere, a 24 anni tiene bene il palco quando le viene permesso di farlo. Insomma, “funziona” anche quando non si lega necessariamente alle polemiche sul razzismo. Forse “funziona” anche meglio.

7 a Sangiovanni, il nuovo Morandi
Dopo l’ascesa e le prime difficoltà, ora l’unione di Sangiovanni con Morandi gli restituisce un’immagine nuova e piuttosto piacevole. C’è una carriera tutta da costruire, ma una volta che esci dalla “bolla Amici” tutto è possibile.

8 ai fiori di Lazza a mamma
Un’immagine da duro, una canzone che spacca. Da Eurovision. Chissà perché, non ti aspetti che Lazza possa prendere il bouquet e impegnare qualche minuto per cercare mamma in platea. Viva le mamme. E viva Lazza.

9 alla cavalcata dei Måneskin
Sono il simbolo più vivido dei quattro Festival di Amadeus. E non potrebbe essere altrimenti, visto quello che hanno combinato negli ultimi due anni. Possono piacere o meno, una cosa è certa: sanno “come si fa”. E hanno tutto per continuare a scrivere la storia. Ieri sera c’era Tom Morello su quel palco, eh.

10 al problema tecnico di Grignani
«Sono diventato grande e ho imparato come si fa. A 50 anni ho imparato, a 20 non l’avrei saputo fare. Errore mio». Lunga vita a Gianluca Grignani, con tutti i significati intrinsechi che questa ammissione di “colpevolezza” possa avere.

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