La fondazione Gimbe va all’attacco della Regione sulla delicata questione dei vaccini antinfluenzali. Un suo ultimo studio rivela che «la Lombardia, con le scorte disponibili, raggiunge la copertura del 66,3% della popolazione target per età del vaccino anti-influenzale, inferiore quindi all’obiettivo minimo del 75%».
Corsa contro il tempo. Il vaccino antinfluenzale sarà più importante che mai in questo anno particolare segnato dal Covid. Una ricerca del Monzino, pubblicata sulla rivista “Vaccines” la settimana scorsa, ha evidenziato come nelle regioni in cui la copertura vaccinale era più alta il sistema sanitario locale ha contenuto meglio i contagi, evitando di sovraccaricare le terapie intensive. Dati alla mano, si stima che l’aumento dell’1% della copertura vaccinale degli over 65 avrebbe potuto evitare all’incirca 78 mila contagi.
«La vaccinazione antinfluenzale — afferma Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe — oltre a ridurre le complicanze dell’influenza stagionale e contenere l’eccesso di mortalità, quest’anno ha l’obiettivo strategico di non sovraccaricare i servizi sanitari territoriali. Ma il rischio per i prossimi mesi è che il vaccino non basti per tutti. Anzi, potrebbe trovarlo in farmacia solo un italiano su 3».
La Regione risponde. Dal Pirellone assicurano che le dosi necessarie arriveranno entro la terza settimana di ottobre: la campagna vaccinale inizierà entro il 15 e il 25 ottobre.
La Lombardia ha acquistato al momento 3,9 milioni di dosi, ma al momento ne sono arrivate solo 1,7 milioni. «Abbiamo i vaccini per coprire tutta la popolazione a rischio, quindi la popolazione anziana, fragile, gli operatori sanitari — dichiara Marco Trivelli, direttore generale Welfare —. Abbiamo circa 2,5 milioni di dosi, il 100% in più rispetto all’anno scorso. Ma i vaccini arrivano con i tempi dell’industria: per metà ottobre le prime consegne, per fine ottobre le altre».