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16. 04. 2024 20:28

Vaccini, la richiesta di Letizia Moratti: «Ripartizioni anche in base al Pil»

Hanno destato clamore e polemiche le ultime dichiarazioni di Letizia Moratti: le dichiarazioni

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Fa molto discutere la richiesta presentata dal neo assessore al Welfare Letizia Moratti al Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri: è necessario rivedere la distribuzione dei vaccini anti-Covid in quanto la Lombardia è la Regione con il Pil più alto. Motivazione che si aggiungere alla densità abitativa, alla maggiore mobilita ed infine al fatto che il territorio lombardo sia quello più colpito dalla pandemia in questi ultimi mesi.

Polemica. Moratti ha parlato delle sue richieste durante l’incontro di ieri con i capigruppo di maggioranza e opposizione in Regione. A scatenare la polemica è proprio il punto economico: sono in molti a storcere il naso alla richiesta di rivalutazione del sistema di distribuzione dei vaccini sulla base del Pil.

La consigliera Carmela Rozza del Pd ha dichiarato: «Se è vero, e stento a crederlo, è evidente che ci troviamo di fronte a un tentativo di distrarre l’attenzione dai problemi della gestione del Covid in Lombardia»

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Nel frattempo però il governatore Fontana difende il suo vice. «Le integrazioni mi sembrano estremamente coerenti e logiche e ascolteremo cosa ne pensa Arcuri», ha dichiarato. Tuttavia in serata l‘assessorato alla Sanità lombarda ha provato ad addrizzare il tiro affermando che «il Pil non è legato al concetto di ricchezza – spiegano in una nota -, ma alla richiesta di una accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, uno dei principali motori economici d’Italia. Se si aiuta la ripresa della Lombardia, si contribuisce in automatico alla ripresa dell’intero Paese».

Il ministro Speranza ha replicato a tutto questo in maniera celata, con un colpo di tweet. «Tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono — ha scritto senza citare la Moratti —. In Italia la salute è un bene pubblico garantito dalla Costituzione. Non un privilegio di chi ha di più».

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