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29. 03. 2024 07:04

Zona rossa, è guerra dei numeri tra Governo e Lombardia: i dati dell’ultimo mese “non tornano”

Le proiezioni dei dati epidemiologici dell'ultimo mese sembrano delineare un quadro diverso. Chi ha ragione tra Fontana e Speranza?

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È scattata ufficialmente la guerra dei dati tra Regione Lombardia e il governo. Fontana si appresta a preparare il contro-dossier, ma su quali dati si sta basando?

Numeri e grafici. Al centro delle critiche sulla zona rossa ci sono sono sostanzialmente tre punti contestati. Il primo punto di scontro è proprio il famoso indice Rt che secondo il Pirellone è stato stimato al 30 dicembre e non al 4-10 gennaio, settimana in cui il trend dei casi è sceso e si è stabilizzato.

Il secondo è la valutazione dell’incidenza dei casi settimanali che vede la Lombardia addirittura sotto la media nazionale, mentre altre 10 regioni la superano di gran lunga, ma hanno ottenuto lo status di zona arancione o addirittura di zona gialla. Nella giornata di ieri il tasso di positività è addirittura sceso al 6%, dato che non si verificava ormai da diverse settimane.

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L’ultimo punto è il calcolo, a detta di Fontana «viziato», sulla saturazione delle unità di terapia intensiva. Tutto sommato i dati non sembrano lasciar spazio a troppi dubbi: al momento sono occupati poco più di 460 letti in terapia intensiva, mentre la soglia critica è fissata a quota mille, dato raggiunto lo scorso novembre.

Confrontando i dati del 15 dicembre e quelli del 15 gennaio si può notare una certa differenza. Le date sono significative, in quanto la prima rappresenta l’ingresso in zona gialla pre natalizio e la seconda l’introduzione della zona rossa. A metà del mese scorso i ricoverati in terapia intensiva erano 714, mentre il mese successivo 466. Per quanto riguarda gli ospedalizzati non in rianimazione c’erano a dicembre 5.159 pazienti contro i 3.601 di pochi giorni fa.

Partendo da questi presupposti Fontana tuona davanti ai microfoni: «Il governo deve rivedere gli incongrui parametri che adesso regolano le aperture, le chiusure e in sostanza la vita dei cittadini – ha dichiarato Fontana in un’intervista al Corriere -. Il ricorso lo presenteremo lunedì. Io credo nella buona fede del ministro Speranza. Se poi qualcun altro ha spinto in questa direzione, non lo so. Però, è curioso».

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