7.9 C
Milano
28. 03. 2024 11:28

L’anticorruzione indaga sugli “sciacalli del Covid” anche in Lombardia

Emergono anche novità sul caso camici che ha coinvolto Fontana: tutti i dettagli

Più letti

L’indagine sulla spesa sanitaria in emergenza condotta dall’Autorità Anticorruzione, la prima di questo tipo, conferma le parole di ieri del commissario straordinario Domenico Arcuri, ovvero la presenza di «vergognose speculazioni». Su alcuni dispositivi sanitari, come i guanti, si sono toccate punte di incremento del 4.200%.

Le speculazioni sui dispositivi sanitari

A causa dell’emergenza sanitaria dai primi di marzo, il codice degli appalti è stato di fatto congelato. Le trattative private con le imprese, per nove case su dieci, sono state condotte senza le dovute verifiche sui prodotti e prezzi. Indubbiamente non c’era tempo da perdere, ma questo può giustificare l’incredibile speculazione?

I controlli sui fornitori si sono fatti «superficiali» quando non «assenti», salvo constatare «frequentemente», ma a cose fatte, che non erano in grado di rispettare i tempi concordati (ritardi riscontrati nel 25% dei contratti), non potevano garantire l’intera fornitura o non avevano alcun requisito di affidabilità professionale. Truffe e operazioni di sciacallaggio non sono mancate.

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Le spese lombarde: dove sono state investite le risorse?

Tra marzo e aprile sono stati spesi per l’emergenza sanitaria 5,8 miliardi di euro attraverso 61.341 contratti. Più della metà per mascherine; il 22% per gli altri dispositivi (guanti, camici, tute); il 7,3% per i ventilatori polmonari che hanno consentito di portare i posti nelle terapie intensive da 5mila a oltre 9mila. Solo il 3%, pari a 178 milioni, per i tamponi.

Tra le regioni la Lombardia è quella che ha speso di più in valore assoluto: 6,8% del totale nazionale. Andando però a scavare nelle voci della spesa si trovano svariate incongruenze: mentre il Pirellone avrebbe dovuto indirizzare gran parte delle risorse sui tamponi, ha invece speso per i test quanto la piccola provincia di Trento.

Dov’è è stata indirizzata allora la spesa sanitaria? La voce principale per la Lombardia corrisponde al gel igienizzante che ha impegnato il 12% delle risorse disponibili.

Le ombre sul “caso camici”: i prezzi d’acquisto gonfiati da parte della Regione

Paradossalmente i camici più economici e più cari si trovano in Lombardia. A Lodi il prezzo unitario era di 1,80, mentre a Legnano, che dista solo 70 km, costava 7,90 euro.

Tra queste forniture è finita sotto la lente dell’Anac anche quella relativa alla Dama s.p.a, l’azienda del cognato del presidente Fontana. La regione avrebbe acquistato i camici al prezzo di 6 euro, cifra che sarebbe salita però a 9 euro per il kit completo di camice, cappellino e calzare.

 

In breve

FantaMunicipio #25: perché uniti, tra centro e periferia, è sempre meglio

Questa settimana parliamo di connessioni tra centro e periferia, di due passerelle ciclo-pedonali che, a regime, collegheranno al meglio...
A2A
A2A