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29. 03. 2024 01:00

Bruno e il suo “41 bus”: l’app per i parenti dei detenuti

E' stato quattro anni in carcere: una volta fuori, ha trovato una soluzione per un grande problema legato ai viaggi dei familiari per andare a trovare i parenti detenuti

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Partirà nelle prossime settimane il progetto pilota ideato da un ex detenuto mentre era in cella e che, questa è l’intenzione, potrebbe allargarsi in tutta Italia. Il protagonista di questa storia è Bruno Palamara, in carcere dai 23 ai 27 anni.

Arriva “41 bus”, l’app per i parenti dei detenuti: sperimentazione a Opera

Si tratta di un servizio di trasporto, chiamato “41 bus”, dedicato ai parenti di chi è in prigione, in gran parte donne e con bambini, e che spesso hanno difficoltà a raggiungere le carceri, spesso situate fiori dai centri urbani. Lo scopo è migliorare le condizioni di vita di chi è dietro le sbarre. In quattro anni di reclusione ha studiato il modo per risolvere un problema molto sentito dai detenuti, ossia quello dei colloqui con i famigliari che di solito vivono lontani e che spesso sono costretti a interminabili viaggi.

41 bus

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Bruno Palamara, una volta libero, ha trovato gli sponsor che lo hanno aiutato a mettere in piedi un’app ad hoc con cui poter pianificare, senza costi esorbitanti per gli utenti, la trasferta dei famigliari da casa fino al carcere di destinazione, in base agli orari del colloquio. Carcere che sarà servito anche da una rete di navette con il logo “41 bus”, che garantiranno i collegamenti con stazioni o aeroporti fino alla casa di reclusione. Per iniziare il servizio sarà operativo per gli istituti di reclusione di Opera e di Voghera.

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