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20. 04. 2024 06:47

Comunali, è tempo di mettere al centro la cultura: ecco cosa ne pensano a destra e a sinistra

Da dove riparte uno dei settori più falcidiato dal Covid? Ricette a confronto in vista delle Comunali

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Non è stata al centro dell’attenzione per il solito pregiudizio che si tratta di un settore secondario. Eppure durante la pandemia la cultura è stata massacrata come pochi altri ambiti, con la chiusura di musei, gallerie e di qualunque forma di espressione artistica. Ora c’è la possibilità di ripartire, bisogna restituire ai milanesi e ai tanti che arrivano in città lo spazio dedicato al bello per troppo cancellato.

Bruschi, Forza Italia:«Musei e teatri gratis»

Artista poliedrica, pittrice, militante di Forza Italia della prima ora, presidente del consiglio comunale di Peschiera Borromeo, Carla Bruschi tenta adesso l’approdo nel Comune di Milano, città dove vive. Queste sono le sue ricette per curare la cultura.

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Da artista come ha vissuto il lockdown?
«Come tutti sono stata costretta a vivere in casa, le mostre erano chiuse. Ho cercato di non piangermi addosso, di rendermi utile, ho lavorato, gli artisti lavorano meglio nei momenti difficili».

Il mondo della cultura ha pagato un tributo altissimo alla pandemia, come si può rivitalizzare?
«Ci vuole un’idea geniale, qualcosa di particolare».

Per esempio?
«Musei e gallerie dovrebbero restare aperti alla gente gratuitamente per un anno».

E gli introiti?
«Ai visitatori verrebbe lasciata la possibilità di versare un’offerta».

Non basterebbe a tenere in piedi i bilanci.
«L’offerta gratuita stimolerebbe le visite che, invece di essere sporadiche, aumenterebbero: si creerebbe un afflusso molto più intenso e, di conseguenza, aumenterebbero anche le offerte».

Funzionerebbe?
«E’ un esperimento da limitare nel tempo, sarebbe un regalo alla città, un modo di promuovere la cultura dopo un anno e mezzo di pandemia».

I milanesi possiedono il senso civico per sostenere un’iniziativa del genere?
«Lo spero, questo periodo di quarantena ci ha pur insegnato qualcosa».

Parliamo dei teatri.
«Si può fare lo stesso esperimento, visto che si tratta di una realtà diversa va calibrato in modo adeguato: penso ad agevolazioni per giovani e anziani».

Andrebbero a teatro?
«Abito in Porta Romana, vedo tanta voglia di uscire, di vivere: non dobbiamo lasciare che si esaurisca nei ristoranti, dobbiamo proporre l’arte».

Quanto consenso possono trovare queste idee in Forza Italia?
«Non ne ho parlato ma credo che in parte possano essere condivisibili, Forza Italia è un partito aperto».

Magari possono trovare più comprensione a sinistra…
«Non lo so ma possiamo discutere: come dice papa Francesco questo non è il tempo dell’io ma del noi».

Turco, Pd: «Agevolazioni per chi vuol vedere gli spettacoli»

Lo sforzo per mantenere in piedi un settore come la cultura, tra i più colpiti dalla pandemia, è stato importante. Adesso è tempo di ripartire: Angelo Turco, presidente della commissione Cultura, spiega a Mi-Tomorrow come.

Qual è il bilancio di oltre un anno di Covid?
«E’ stato un anno drammatico, in particolare per gli spettacoli dal vivo che sono stati i più colpiti se si eccettuano le discoteche».

Com’è intervenuto il Comune?
«Attraverso il Fondo di mutuo soccorso al quale si sono aggiunti 2 milioni di euro a sostegno degli enti culturali che hanno finanziato i progetti. Anche la commissione che presiedo è stata attiva durante la pandemia».

In che modo?
«Abbiamo dato ascolto al settore con le audizioni, poi si è costituito un tavolo permanente. Un altro risultato è stato sui patrocini: raccogliendo le sollecitazioni del Teatro Piccolo abbiamo inserito la clausola a tutela dell’occupazione come condizione per la loro concessione, è una cosa cui teniamo molto».

Come pensate di fare ripartire una macchina ferma da quasi un anno?
«Sostenendo la domanda più che l’offerta, con agevolazioni a coloro che vogliono fruire degli spettacoli che sono previsti già da questa estate».

Durante il lockdown si è puntato sul digitale per portare avanti alcune attività culturali, è ipotizzabile ancora adoperarlo?
«Come per la Dad si può utilizzare per le emergenze, può rimanere come una forma alternativa ma non può sostituire la fisicità degli spettacoli».

Quando si tornerà ai livelli del 2019?
«Dopo Expo abbiamo avuto una crescita importante, la città ha acquisito una posizione internazionale che ha dato linfa al sistema culturale. Ora avremo una fase di transizione, penso che nel 2023 potremo tornare ad una situazione pre-Covid».

I milanesi che parte avranno in questa rinascita?
«Secondo una recente rilevazione ben l’80% considera la cultura un ambito prioritario: direi che abbiamo le basi giuste per poter ripartire»

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