Uno degli ultimi incontri di Mario Draghi prima di una ormai (quasi) acclarata crisi di governo che dovrebbe concretizzarsi oggi al Senato ha riguardato il futuro di Milano-Cortina 2026.
Crisi di governo, tra gli ultimi atti di Draghi l’incontro per Milano-Cortina. E ora?
Il presidente del Consiglio ha infatti incontrato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala e i presidenti della Lombardia, Attilio Fontana, e del Veneto, Luca Zaia. Sul tavolo il possibile ingresso dell’esecutivo nella Fondazione. «Abbiamo chiesto al governo di entrare nella fondazione, Draghi ha aperto a valutare questa ipotesi», ha dichiarato Fontana, ipotesi poi confermata dal collega Zaia e da Sala. «Tutti comprendono che è un’opportunità. Spero facciano riferimento al modello Expo», si è augurato il primo cittadino milanese.
«Un incontro positivo – lo ha definito Zaia – C’è disponibilità al dialogo anche per un ingresso nella partita in maniera importante del Governo. Il Presidente del Consiglio terrà sicuramente presente le nostre richieste e spero che ne consegua un provvedimento per un suo ingresso formale. A noi servirebbe non solo per un fatto estetico, ma soprattutto legato all’operatività. Oltre all’aspetto finanziario qui il tema centrale è l’operatività: in una partita così importante come quella dei Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026, che darà visibilità internazionale al Paese e intercetterà almeno 3 miliardi e mezzo di persone nel mondo, trovo corretto che il Governo sia presente nei gangli della governance dell’Olimpiade, condividendo con noi tutte le strategie».
La rincorsa all’esecutivo si è resa necessaria dopo che ai tempi dell’assegnazione l’allora governo Conte decise di non fare lo stesso passo. «È stato anomalo che il governo a suo tempo in carica avesse deciso di non entrare nella Fondazione – racconta Fontana – Riteniamo fondamentale la sua presenza, i tempi adesso sono cambiati: credo sia importante che l’esecutivo ne faccia parte. Continueremo a sentirci per fornire tutti i dettagli utili a raggiungere questo obiettivo».