È Elly Schlein la nuova segretaria del Pd. I risultati parlano chiaro: la politica batte il candidato rivale Stefano Bonaccini e il capoluogo lombardo, ancora una volta, fa da capofila del voto. La vittoria della donna è netta. Già ieri sera, domenica 26 febbraio 2023, alle ore 23.30 Elly Schlein aveva la guida del partito in tasca, con un risultato parziale di 53,8% dei voti contro il 46,2% raggiunto dallo sfidante. E proprio questo trionfo schiacciante della Schlein dimostra che i milanesi hanno voglia di novità e cambiamento.
Elly Schlein nuova segretaria del Pd: i dati del voto
I milanesi hanno espresso la loro preferenza e Elly Schlein ha trionfato più che mai. La deputata ed ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con tutte le sezioni scrutinate ha vinto su Bonaccini, staccandolo di oltre 40 punti. A Milano il 72% degli elettori dem ha scelto Elly Schlein. Il restante 28% ha preferito invece il governatore emiliano.
Un risultato confermato anche nella città metropolitana e nel resto della Lombardia. Nella prima la politica ha ottenuto il 69% dei voti, Bonaccini il 31%. Prendendo in considerazione inoltre solo l’area metropolitana (senza il comune del capoluogo lombardo) Elly Schlein ha vinto con il 65% contro il 35%. Per quanto riguarda infine la Lombardia la deputata ha battuto il rivale con il 64% dei voti contro il 36%.
Elly Schlein trionfa a Milano e sale alla guida del Pd
«Siamo molto soddisfatti del dato travolgente di Elly Schlein nella città metropolitana di Milano. Elly ha saputo interpretare la voglia di cambiamento e confidiamo che il dato nazionale lo confermi. Questi dati e questa fiducia ci responsabilizzano sul futuro per rispondere alle speranze e alle attese di un vero cambiamento», si legge in una nota del comitato Elly Schlein città metropolitana di Milano pubblicata ieri sera, alla chiusura dei seggi.
Cosa dimostra la vittoria di Elly Schlein a Milano
Come già anticipato, la vittoria netta di Elly Schlein a queste primarie del Partito Democratico, dimostrano principalmente una cosa. La città di Milano e, più in generale, gli elettori del Pd lombardi hanno una gran voglia di novità e cambiamento. E queste due cose potrebbero essere portate proprio dalla politica.
Sempre ieri Pierfrancesco Majorino, candidato dem alle ultime elezioni Regionali, aveva ribadito il suo supporto a Schlein: «Credo che abbiamo bisogno di un Pd da combattimento, tosto, che porti avanti con determinazione alcuni temi. Un Pd molto sicuro di sé, capace di creare consenso attorno alla sua proposta», aveva detto.
Un partito «che sia molto riconoscibile per quella che sia la propria visione sul mondo e, in relazione alla coerenza, tra ciò che si dice e ciò che si fa. E – aveva continuato – a volte nella nostra storia, per usare un eufemismo, questa coerenza è mancata e quindi credo serva questo. Quella di oggi (ieri, ndr) è una bellissima giornata di partecipazione popolare, democratica. Un momento per rialzare la testa in tutta Italia e per dare vita a una ricostruzione vera del Partito democratico», aveva concluso infine.
Perchè proprio Elly Schlein?
Elly Schlein, 37 anni, era stata indicata da molti, sia dentro che fuori dal partito, come una figura adatta alla ricostruzione che in molti chiedono da tempo all’interno del Pd. I risultati deludenti degli ultimi anni hanno spinto gli elettori milanesi e non a puntare tutto sulla giovane politica, che può rappresentare una ventata d’aria fresca.
Il suo profilo politico infatti è molto diverso da quello degli attuali dirigenti de Pd. Dirigenti che, anno dopo anno, ricevono sempre meno consensi. Dunque i votanti dem hanno deciso di investire sulla Schlein. La speranza per gli elettori è, ovviamente, che non sia tutto un fuoco di paglia.
