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28. 03. 2024 15:38

Sul futuro di San Siro «è arrivato il momento di decidere»

Mentre Fontana chiede di prendere una decisione, va in scena un nuova puntata della polemica a distanza fra Sala e Sgarbi

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Il futuro di San Siro al centro della politica lombarda e nazionale. A vario titolo sono intervenuti il governatore di regione Lombardia Attilio Fontana e il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, lasciando intendere entrambi di essere di un’idea diversa rispetto a quella del Sindaco di Milano Beppe Sala.

Futuro di San Siro, il duro affondo di Sgarbi contro Sala

In ordine cronologico, la prima uscita giornata è quella di Vittorio Sgarbi: «La demolizione dello stadio di San Siro è insensata e stiamo preparando un vincolo per tutelare il monumento. L’iter è già partito, a breve lo firmerà il direttore generale del ministero. Da Berlusconi a Salvini, fino a Milly Moratti, a Milano non c’è nessuno che abbia detto di volerlo buttare giù e spendere 50 milioni per abbatterlo è davvero assurdo», ha detto in un’intervista a La Repubblica il sottosegretario alla Cultura. Ancora: «Sarà posto un vincolo di tutela storico relazionale, articolo 10 del Codice dei beni culturali, che non riguarda l’età del monumento ma il suo valore simbolico, la sua importanza in quanto memoria storica per i tifosi, per Inter e Milan e per Milano».

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«Il tema delle deleghe a cui si appella Sala è una fesseria: come sottosegretario posso dare un’indicazione politica che legittima l’azione di una sovrintendenza. Per quanto riguarda la nomina per la sovrintendenza a Milano abbiamo già deciso, occorre solo formalizzare la nomina e sarà fatto a breve. Non posso ancora dire il nome, ma garantisco che è una persona rigorosa, dalla severità rinomata. Austroungarica», conclude Sgarbi.

San Siro, per Fontana è tempo di decidere

Sul futuro di San Siro ha parlato anche il governatore di regione Lombardia, Attilio Fontana: «È chiaro che ci sono pro e contro per tutte le scelte però bisogna prendere delle decisioni perché le nostre squadre, se vogliono competere ad alto livello, hanno bisogno di avere uno stadio moderno che consenta loro di avere dei redditi ulteriori. Credo che sia giunto il momento di arrivare a una decisione».

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A chi gli ha chiesto se è d’accordo sulla demolizione del vecchio complesso, Fontana ha risposto: «Io sono perché si decida, non sono partigiano di niente, lascio che le persone valutino e poi decidano».

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