Oggi si celebra la giornata internazionale contro l’omotransfobia. I dati dell’ultimo anno mostrano come le violenze e gli atti discriminatori verso la comunità Lgbt siano incrementati in tutta Italia, compresa Milano.
Omotransfobia, un trend negativo
Il report pubblicato dal GayCenter in occasione della giornata evidenzia come le vittime delle discriminazioni legate all’orientamento sessuale siano sempre più giovani e giovanissimi, spesso attaccati attraverso il cyberbullismo e il mobbing. Nella sola Lombardia nel 2020 si sono registrate 77 richieste d’aiuto, provenienti perlopiù da Milano.
«Mediamente arrivano richieste da persone giovani, più o meno tra i 20 e i 27 anni, ma c’è anche una componente di persone che hanno tra i 35 e i 45 anni», spiega l’assessore alle Politiche Sociali Gabriele Rabaiotti.
A Milano sono attivi per le vittime di omotransfobia il Rainbow DesK – lo sportello gestito dalla cooperativa “Lotta contro l’emarginazione” – e le case Arcobaleno. «Oltre all’accoglienza nella struttura Arcobaleno – prosegue Rabaiotti – è previsto un affiancamento che copre una serie di dimensioni: il lavoro, il recupero psicologico e la capacità di affrontare il contesto».
Infatti, le persone transgender sono anche quelle che faticano maggiormente per trovare un’occupazione. «Ci sono dei tassi di disoccupazione molto elevati – spiega Monica Romano, presidente di Acet, l’associazione per la cultura e l’etica transgener – e per questo abbiamo chiesto alla Giunta di facilitare l’integrazione. Stessa cosa vale per il tema del voto. Attualmente molte persone transgender decidono di non andare a votare a causa della divisione delle file in maschi e femmine che porta grandissimi imbarazzi».