Dopo il presidio dei giorni scorsi, continua la mobilitazione dei lavoratori di Airport Handling, la società che gestisce i servizi a terra nello scalo Linate, contro Alitalia.
Le accuse. I lavoratori accusano l’ex compagnia di bandiera italiana di aggirare le norme sui contratti dei dipendenti. «Alitalia assume – scrivono i dipendenti di Airport Handling -, grazie ai soldi dei contribuenti, personale precario e sottopagato rispetto ai contratti di categoria. Oltre al personale stagionale Alitalia ha messo oggi in forza a Linate anche personale proprio di base a Roma Fiumicino in trasferta».
Nel frattempo Airport Handling è costretta a mantenere gran parte dei suoi dipendenti in cassa integrazione e potrebbe essere costretta a licenziare a breve parte del personale di Linate, dato che nello scalo Alitalia risulta il principale cliente.
La replica. Non è tardata la risposta da parte d’Alitalia. «Sullo scalo di Milano Linate il volume dell’attività è attualmente inferiore del 50% rispetto alla programmazione prevista in epoca pre-Covid. Per tutelare i nostri dipendenti – scrivono da Alitalia – abbiamo internalizzato l’intera assistenza front line (check-in, imbarchi, ecc), mentre tutte le attività di pista (carico e scarico bagagli, assistenza aeromobile con scale e mezzi, autobus, ecc) restano affidate alla società Airport Handing»
Alitalia infine ricorda di essere stata «la principale promotrice della riapertura dell’aeroporto di Linate, ancorché operando un programma voli inferiore allo storico, come avviene per le altre compagnie aeree assistite da Airport Handling».
