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29. 03. 2024 13:00

Donna manganellata a Milano, partita una raccolta fondi a favore dei vigili

Il sindacato di polizia ha messo a disposizione i propri legali e attivato la tutela assicurativa sulla responsabilità civile tramite un comitato chiamato "Sosteniamo gli agenti"

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05/07/2023 – E’ partita una raccolta fondi a favore dei tre agenti della polizia locale di Milano indagati dopo che hanno bloccato una donna transessuale di origine brasiliana utilizzando anche spray al peperoncino e manganello lo scorso maggio venendo filmati.

Donna manganellata a Milano, nasce il comitato “Sosteniamo gli agenti”

Il sindacato di polizia locale Siulp ha aperto appositamente un conto corrente e a breve farà partire anche una raccolta online sulla piattaforma GoFundMe. «Non possiamo consentire che degli Operatori di Polizia nell’adempimento del proprio dovere d’ufficio vengano additati come mostri e condannati a priori», ha spiegato il segretario milanese e lombardo Daniele Vincini.

donna manganellata
donna manganellata

Il sindacato ha messo a disposizione i propri legali e attivato la tutela assicurativa sulla responsabilità civile «ma questo non basterà in quanto le spese che si dovranno sostenere saranno sicuramente ingenti», da qui la nascita del comitato “Sosteniamo gli agenti” e l’apertura del conto corrente.

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30/05/2023 – È ufficiale: il Comune avvierà un procedimento disciplinare nei confronti degli agenti della Polizia Locale coinvolti nel caso di Bruna, la donna transgender manganellata a Milano la scorsa settimana. A riferirlo è direttamente il sindaco del capoluogo lombardo Beppe Sala. E mentre si attendono ulteriori sviluppi su quello che sarà il futuro dei quattro uomini, in difesa di Bruna si sono subito mossi (e continuano a muoversi) tantissimi milanesi e non. Diverse sono state le manifestazioni e i presidi organizzati dalle varie associazioni Lgbtq+.

Donna transgender manganellata a Milano: le ultime dichiarazioni di Sala

«Il Comandante della Polizia Locale, Marco Ciacci, dopo aver raccolto informazioni, stamattina mi ha formalmente presentato un quadro più preciso dell’accaduto e ciò mi porta a confermare la valutazione del primo momento – ha spiegato in una nota il primo cittadino milanese –. Ritengo dunque che sia doveroso l’avvio del procedimento disciplinare di pertinenza dell’Amministrazione comunale, in attesa che l’Autorità Giudiziaria completi valutazioni più approfondite e intervenga con i provvedimenti di sua competenza».

manganellate, donna manganellata a milano

Manganellata a Milano: cos’è successo

Il fatto è avvenuto nella mattina di mercoledì 24 maggio 2023 in via Sarfatti, zona Bocconi, ed è stato ripreso dalle telecamere di un telefonino. Nel video, che ha fatto subito il giro del web, si vedeva chiaramente la donna stesa a terra mentre veniva colpita con i manganelli da quattro agenti della Polizia.

Stando alle ricostruzioni del caso, alcuni genitori e passanti avrebbero chiamato la Locale per segnalare i comportamenti di questa donna. Bruna, 42 anni, secondo le testimonianze, avrebbe urlato davanti a tutti di avere l’Aids. Dopo sarebbe stata fermata dai quattro agenti non senza fatica, che l’avrebbero poi caricata in auto, cercando di portarla negli uffici di via Custodi.

Durante il tragitto però, la donna avrebbe costretto gli uomini a fermarsi e avrebbe tentato la fuga. Successivamente avrebbe continuato a dare in escandescenze e avrebbe anche ferito due agenti con calci e pugni. Nel video che gira sui social si vede a questo punto l’utilizzo di manganelli e spray al peperoncino da parte degli agenti nei confronti della 42enne.

Le dichiarazioni della donna manganellata a Milano e la difesa degli agenti

Il giorno dopo l’accaduto, Bruna aveva rilasciato delle dichiarazioni in cui affermava di essersi sentita «trattata come un cane». «Sono molto impaurita. Ero molto agitata, ma non è vero che ero nuda al parco. Ero su di giri, avevo bevuta la sera prima e avevo fumato una spinello. Ma non ho fatto nulla di male, non ho picchiato nessuno. Dalla rabbia mi sono morsa le braccia e mi sono fatta dei tagli», aveva detto.

Dall’altra parte invece Daniele Vincini, segretario del sindacato Sulpl, aveva difeso gli agenti così: «I colpi manganello non erano pensati per fare del male, bensì per ammorbidire. Il soggetto che è stato colpito dagli agenti nelle fasi più concitate del fermo ha avuto zero giorni di prognosi e non ha avuto problemi di tipo fisico».

Tuttavia, aveva ammesso, «nella concitazione, sotto l’effetto adrenalinico qualcosa può essere sfuggito. Questo mi preme dirlo perché prognosi zero, chi ha avuto problemi fisici, ma soprattutto per il discorso legato agli infortuni biologici perché questo gridava di essere sieropositivo, sono i miei colleghi che dovranno fare tutte le procedure mediche per vedere se hanno contratto una malattia di questa portata».

La denuncia della donna manganellata a Milano

Ieri gli agenti sono stati denunciati dalla stessa Bruna. Il suo avvocato ha presentato una querela alla Procura di Milano per tortura aggravata da discriminazione razziale, ma anche per lesioni legate all’abuso di potere e minacce. Una querela necessaria per far partire l’iter giudiziario. Se la donna aggredita infatti non avesse presentato l’esposto, l’indagine si sarebbe chiusa per improcedibilità. Nei giorni precedenti inoltre sempre gli stessi quattro uomini erano stati spostati in altri uffici per svolgere servizi interni.

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