Una vicenda surreale. Talmente italiana che l’iscrizione nel registro degli indagati del prete di Milano rende la situazione ancora più comica. Il motivo? Avviate indagini per offesa a una confessione religiosa. Ma davvero non ci sono cose più urgenti a cui pensare?
Messa in mare, indaga la procura di Crotone
La vicenda del parroco milanese che alcuni giorni fa ha celebrato messa nel mare di Crotone usando un materassino come altare in acqua, finisce sotto l’attenzione dell’autorità giudiziaria. Il procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia, infatti, ha reso noto che il suo ufficio ha iscritto un fascicolo ed avviato indagini per offesa a una confessione religiosa in ordine all’episodio di una presunta celebrazione religiosa svolta nel mare antistante la spiaggia cittadina e le cui immagini sono state diffuse sui mass-media.
L’idea di celebrare la Messa in mare era venuta a don Mattia Bernasconi, vicario della pastorale per i giovani della parrocchia di San Luigi Gonzaga di Milano a Crotone con i ragazzi della sua parrocchia per partecipare a un campo della legalità di Libera. L’ultimo giorno di permanenza, il gruppo voleva trascorrere una giornata al mare e per la Messa – era domenica – hanno pensato di celebrarla nella pineta di un campeggio, ma lo spazio era occupato.
Messa in mare, le scuse di don Mattia
Don Mattia Bernasconi, il prete della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano ha scritto una lettera di scuse: «Vi scrivo poche ma sentite righe per chiedere scusa per la celebrazione di domenica 24 mattina nelle acque del mare di Capo Colonna. Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’Eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo», ha scritto.