Il ragazzo dai capelli blu, Mattia, alla fine ha ceduto e si è tinto i capelli, altrimenti non l’avrebbero ammesso a scuola, l’istituto alberghiero Carlo Porta. Non c’è una regola precisa sul colore dei capelli nel regolamento scolastico, ma una “consuetudine” a non avere cori particolarmente accesi, anche se dalla scuola hanno precisato che non voleva esserci alcuna discriminazione nei confronti di Mattia, 18 anni appena compiuti.
Solidarietà. Compagni e rappresentanti da altre scuole milanesi si sono riuniti oggi alle 14 davanti al Carlo Porta con uno striscione e un megafono, spiegando le loro ragioni, quelle che non trovano spiegazione nel negare l’ingresso a scuola e il diritto allo studio ad un ragazzo, solo per il colore dei suoi capelli.
«Mi ha dato fastidio, mi è dispiaciuto vedermi negare l’ingresso a scuola solo per i miei capelli blu – ha detto Mattia – erano un modo di distinguerli dalla massa, ma non mi rendevano certo uno studente meno meritevole degli altri».