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29. 03. 2024 08:50

È sempre delivery boom, il cibo a domicilio traina la ristorazione

Da Coldiretti all’ultimo rapporto di Just Eat: pizza in cima agli ordini. Seguono hamburger, sushi, gelato e si consolida il pokè

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Le limitazioni sulla movida spingono ancora il mondo del delivery. Secondo Coldiretti, la consegna di pasti a domicilio interessa quasi quattro italiani su dieci (37%) che hanno ordinato dal telefono o dal proprio personal computer pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l’anno.

È sempre delivery boom, il cibo a domicilio traina la ristorazione

In cima alla lista delle motivazioni di ricorso al cibo a domicilio – rileva lo studio condotto col Censis – c’è il fatto di essere stanchi e non avere voglia di cucinare (57,3%), ma c’è anche un 34,1% che indica di farvi ricorso in caso di cene con amici e parenti per stupire i commensali con piatti di qualità ma con l’esplosione della pandemia Covid si è aggiunta anche la ricerca di maggiore sicurezza rimanendo tra le mura domestiche.

La mappa del cibo a domicilio in Italia, secondo Just Eat, conferma la predilezione per la pizza – nella classica e intramontabile margherita, seguita dalla piccante diavola e dalla variegata capricciosa – ma anche l’amore ormai consolidato per l’hamburger, in cui però lo storico cheeseburger passa in testa al podio surclassando la versione con bacon del 2019, e per il giapponese, che resta saldo in terza posizione grazie ai tanto amati nigiri, edamame e uramaki Philadelphia. Seguono la cucina cinese, il pollo, i panini, i dolci guidati soprattutto dal gelato e il poké.

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A livello socio-demografico, i più attivi nel food delivery si confermano essere i Millennials insieme alla Generazione Z con un totale del 55%, che mantengono il primato ordinando soprattutto pizza, hamburger, sushi e dolci e che tendono a variare di più utilizzando principalmente l’app, così come gli uomini che ancora una volta risultano essere quelli che ordinano di più a domicilio con un 52% vs 48% donne.

Se guardiamo invece alla top 5 delle professioni che ordinano di più troviamo sul podio gli impiegati con il 41%, seguiti da studenti con il 22%, che cala rispetto al 2019 (30%) in virtù della chiusura di scuole e università a seguito del lockdown, liberi professionisti con il 7%, operai con il 5%, imprenditori con il 4% e disoccupati con il 3%.

Top 10 cucine più ordinate

1.           Pizza

2.           Hamburger

3.           Giapponese

4.           Cinese

5.           Pollo ↑

6.           Dolci ↑

7.           Panini ↓

8.           Poké NEW!

9.           Messicano ↑

10.         Greco

Top 10 cucine più in crescita

  • Poké
  • Gelato
  • Specialità di pesce
  • Kebab
  • Hamburger
  • Pinsa
  • Giapponese
  • Messicano
  • Pizza
  • Pollo
enovwinery
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Anche il vino va sempre più online

Enoitalia, la prima azienda vinicola privata in Italia per numero di bottiglie prodotte e da anni fra le maggiori 10 del settore vitivinicolo per fatturato (199 milioni di euro nel 2019, +12% a volume rispetto al 2018), lancia il suo e-commerce con Enowinery.it.

Una scelta, spiega l’azienda in una nota, «guidata dalle numerose richieste da parte dei consumatori che non sempre riuscivano a reperire in Italia i vini che l’azienda distribuisce prevalentemente all’estero e nel canale ristorazione».

Da qui la decisione di creare Enowinery: un negozio online volutamente intuitivo e con una selezione mirata della sua offerta vini basata sulla disponibilità della cantina. Dall’Amarone della Valpolicella, al Valpolicella Ripasso, dal Prosecco al Pinot Grigio fino al Lugana. Dal Chianti al Primitivo o al Grillo. Vini di tutta Italia.

L’attività produttiva di Enoitalia avviene nelle sue due winery in cui lavorano 160 collaboratori tra Verona e Vicenza. «Enowinery.it si differenzia proprio perché non è né un’enoteca né un market place generalista come Amazon – afferma Giorgio Pizzolo, presidente di Enoitalia -, ma è una cantina che vende online una selezione delle sue produzioni, senza intermediazioni e riducendo al minimo i costi, a prezzi di assoluto vantaggio sulla base della disponibilità dei vini presenti nello store o di fine stock».

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