«Sto cercando di inventarmi qualcosa», è la frase più comune emersa dall’analisi condotta da Mercurio Misura. La società di marketing ha intervistato 400 cittadini dai 18 anni in su, chiedendo loro com’è cambiata la propria professione con lo scoppio dell’epidemia.
I risultati. I dati raccolti non lasciano ben sperare: un milanese su cinque si troverà costretto a cambiare attività. Il 12% del campione esaminato si sta già mobilitando per intraprendere una carriera diversa da quella che svolgeva all’inizio della crisi.
Quasi la metà dei milanesi, per la precisione il 44%, non ha percepito lo stipendio, oppure ne ha incassato solo una parte, durante il lockdown. I settori maggiormente in crisi sono gli affitti brevi, lo spettacolo, gli eventi, lo sport ed altri ancora.
Molti liberi professionisti si sono ritrovati per necessità a cambiare mestiere da un giorno all’altro. Ci sono fisioterapisti che si sono ritrovati a ricoprire il ruolo di magazzinieri nella GDO, allenatori sportivi che si sono convertiti in addetti per aziende nel campo della logistica. Probabilmente i vari rimpieghi saranno temporanei, ma al momento non è dato sapere quando la situazione si normalizzerà.
Ci sono poi anche promettenti aziende che hanno dovuto abbandonare il proprio business. Molte di queste hanno stravolto la produzione orientandola verso la realizzazione di dispositivi di sicurezza. Ma sarà sufficiente la riconversione a salvarle?
