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19. 04. 2024 21:13

Milano, sabato di proteste: due appuntamenti programmati in centro

Dal centro sociale Cantiere e dalle scuole di danza, ma non si escludono nuove forme improvvisate di manifestazione contro le norme anti-Covid

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“Reddito per tutti, miseria per nessuno”. È lo slogan del flash mob inscenato nei giorni scorsi dagli attivisti del centro sociale Cantiere davanti alla sede della Banca d’Italia di Milano per chiedere, di fronte alla crisi legata al Covid, «reddito di emergenza e di autodeterminazione, finanziamenti al pubblico e welfare, perché la sanità non collassi, perché le scuole non siano costrette a chiudere».

Milano, sabato di proteste: due appuntamenti programmati in centro

Il 31 ottobre alle 15.30, in piazza Affari, ci sarà il secondo round, come annunciato in un video pubblicato su Facebook: «La salute è la prima cosa, ma senza soldi non si mangia, senza soldi per gli ospedali non si curano i malati, senza soldi per la scuola non possiamo avere un futuro – spiegano gli organizzatori -. Il provvedimento ristoro è un inizio ma non sono che briciole. Tante persone hanno paura perché non sanno come arrivare a fine mese, serve un reddito di emergenza per superare in maniera degna il periodo di crisi, serve un welfare dignitoso e si fa smettendo di foraggiare la sanità privata. Serve subito una patrimoniale».

Ballerini. Anche il mondo della danza domani scenderà in piazza contro le misure anti-Covid: alle 16.00, in piazza Castello, si chiederà la riapertura delle scuole di ballo. «Non c’è nessuno studio epidemiologico che dimostri ci siano stati contagi/focolai nelle nostre strutture – evidenziano i promotori -. Diciamo sì ad un protocollo specifico per le scuole di danza, troppo spesso paragonate al calcetto e alle piscine; sì allo studio della danza equiparato a quello scolastico. Dietro le scuole di danza ci sono famiglie che hanno gli stessi bisogni e diritti delle famiglie dei nostri politici».

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Centri commerciali chiusi. Intanto, nei giorni scorsi il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato un’ordinanza che reitera le misure anti-Covid più restrittive rispetto a quelle nazionali, tra cui il “coprifuoco” per gli spostamenti dalle 23.00 alle 5.00, e la chiusura delle grandi strutture di vendita e dei centri commerciali il sabato e la domenica. Disposizione che non si applica alla vendita di generi alimentari, alle farmacie e per una serie di beni di prima necessità tra cui anche giornali, periodici e riviste. Anche La Rinascente Duomo, uno delle location “simbolo” dello shopping milanese, resterà chiusa domani e domenica.

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