L’arrivo del Giro d’Italia in piazza Duomo non è stata solo l’occasione per celebrare il vincitore della corsa rosa n. 103: pochi più in là gli studenti delle superiori hanno inscenato un flash mob per protestare contro le nuove disposizioni imposte dal Dpcm. Sullo striscione esposte a pochi metri dall’arrivo si leggeva: «Distruzione della scuola: traguardo raggiunto».
La protesta. «Servivano nuovi spazi, assunzioni, stabilizzazione dei precari, figure sanitarie, un piano di rientro omogeneo a livello nazionale. Serviva una scelta politica coraggiosa ma necessaria: investire nella scuola – scrivono gli organizzatori del collettivo Azadi -. Invece la cultura viene messa in fondo alla lista delle priorità . Ma non staremo fermi a guardare: questo è l’inizio di un percorso di denuncia nei confronti di ogni responsabile politico e non solo. Ci troverete sui tetti, nelle strade, nelle vostre sedi, nei vostri uffici».
I manifestanti puntano il dito contro la Regione e le istituzioni. «Ancora una volta 8 milioni di studenti e 800 mila lavoratori della scuola sono stati dimenticati dal Governo – attaccano i rappresentanti della Rete – che ha attribuito l’impennata di contagi alla frequentazione degli istituti quando è ben chiaro che dietro c’è un’incapacità nell’organizzazione pubblica e della sanità; si è preferito lasciare i ragazzi e le ragazze a casa nella inefficiente, alienante e classista didattica a distanza anziché elaborare un piano delle corse e spostamenti sui mezzi pubblici»