Continua l’assordante silenzio sul futuro di asili nido e scuole materne. Non c’è ancora una possibile data di riapertura, ma soprattutto non si sa nulla delle modalità in cui si svolgeranno le attività per l’infanzia.
Centri estivi. Per il momento a Milano sono stati attivati anche i campus estivi per la fascia 0-6 anni. Le linee guida a cui attenersi nel rispetto delle norme anti-Covid hanno però determinato una drastica riduzione dei posti disponibili ad accogliere i più piccoli. Sono in molti a chiedersi se saranno applicati gli stessi parametri anche a settembre.
Il rapporto tra educatori e bambini nei centri estivi è di 1 a 5. Si evince facilmente che con questi numeri non sarà possibile garantire per l’autunno la classica offerta: nel periodo pre-Covid i valori negli asili nido erano 1 a 8, mentre nelle scuole materne il rapporto scende addirittura a 2 su 25.
“Le spese per le strutture lieviterebbero – racconta Paolo Uniti, direttore di Assonidi – e si riverserebbero sulle famiglie, con aumenti delle rette fino al 40%. Stimiamo che a Milano riaprirà solo il 70% delle strutture”.
Pubblico e privato. La criticità della situazione interessa indistintamente sia il privato che il pubblico, con quest’ultimo obbligato a bloccare le graduatorie in attesa di certezze sulle date delle riaperture. Secondo una ricerca dell’Istat lo scenario di dimezzamento della capienza unito alla chiusura di molte strutture private avrà ripercussioni sull’offerta dei posti dei nidi, che già in Lombardia coprono meno del 30% della domanda.
