Banchi, guanti, computer e DAD: prosegue la protesta degli studenti che chiedono la riapertura delle strutture scolastiche. Una ventina di studenti dell’istituto superiore Einstein di Milano si sono trovati fuori da scuola con i propri banchi. Distanziati, con mascherina nel pieno rispetto delle regole.
«La scuola viene prima di tutto», si legge sui cartelloni. Presenti anche alcuni insegnanti, collegati con i propri studenti da casa. La richiesta è la stessa: «La didattica a distanza non funziona, abbiamo bisogno di tornare a scuola».
Modalità. La scuola è chiusa ormai da tempo, si vede l’abitudine nei gesti degli studenti. Collegati con i computer o i telefoni, preparati all’inevitabile distacco dai compagni e insegnanti. «Non posso sapere se copiate», dice un’insegnante di arte durante la consegna di una verifica. Difficile controllare, complicata la gestione e la verifica del livello di apprendimento degli studenti.
Richiesta. Gli studenti hanno bisogno di tornare in presenza, con le modalità previste, tutto in sicurezza per il bene di tutti. In attesa di una risposta concreta, dopo la pausa per le festività gli studenti torneranno a chiedere un rientro definitivo a scuola. «Non accettiamo di stare chiusi, siamo un luogo necessario per la crescita degli studenti. Non siamo meno importanti di alcune strutture che sono oggi aperte».