La vicenda di Linate sta assumendo sempre più i tratti di una telenovela. Dopo aver assistito al triangolo tra Ministero dei Trasporti, Sea e Alitalia sembrava si fosse giunti ad un epilogo: lo scalo avrebbe riaperto il 13 luglio secondo l’indicazione della ministra Paola De Micheli. Tuttavia a 5 giorni dalla riapertura, manca ancora l’autorizzazione dell’Enac.
Rebus. Tutto era iniziato con il decreto dello scorso 12 giugno che aveva individuato nel 14 luglio la data di riapertura del Forlanini. Da quel momento era iniziato una sorta di diatriba tra Sea e Alitalia: la prima chiedeva una riapertura a settembre, mentre la seconda spingeva per riattivare le tratte il prima possibile.
A far da ago della bilancia era stata così la ministra dei Trasporti De Micheli che sparigliando le carte in tavola aveva definitivamente scelto il 13 luglio come data per la riapertura. A questo punto doveva giungere l’autorizzazione dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile), il quale, grazie ad una norma del famoso decreto del 12 giugno, ha il compito di stilare la lista degli scali aeroportuali attivi in Italia. Peccato che tutt’oggi non compaia nella lista il nome di Alitalia.
Problemi logistici. A questo punto restano a pochi giorni della riapertura tantissimi interrogativi. I lavori in corso al terminal di Linate dovrebbero garantire massimo 6 voli all’ora (3 partenze e 3 arrivi). Secondo i vecchi accordi i due terzi degli slot erano destinati ad Alitalia. Quindi facendo un rapido calcolo due voli su tre andrebbero destinati all’ex compagnia di bandiera. Ma sarà effettivamente così?
Inoltre Alitalia dovrebbe dirottare parte dei suoi voli previsti a Malpensa su Linate. Tuttavia nessun passeggero ha ancora avuto indicazioni su possibili spostamenti dei voli. Insomma, si attendono lumi.
