Dodici arresti e un’accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione. Si sono concluse così, dopo due anni di indagini, le avventure della “banda degli scooter sharing”, il nuovo business a cielo aperto da rubare a Milano.
La “banda degli scooter sharing”: l’entità dei furti
Le modalità dei colpi erano sempre le stesse. Un tronchesino in un angolo poco trafficato di Milano e, in pochi secondi, via la batteria a ioni di litio degli scooter sharing sparsi per la città. Valore della batteria: mille euro ciascuna. Nella notte dal 27 marzo si sono registrati ben 14 furti in tre ore per un danno totale che Cityscoot, la società di motorini elettrici in sharing, stima di oltre 650mila euro.
L’indagine degli agenti della squadra mobile di Milano sono durate un anno attraverso pedinamenti, intercettazioni, analisi dei tabulati telefonici e degli impianti di videosorveglianza. Dodici gli arrestati, tutti di nazionalità italiana, a cui si aggiungono sette indagati e numerose perquisizioni.