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17. 04. 2024 00:46

Salute a targhe alterne: riparte area B, ma il Comune sta facendo abbastanza per l’ambiente?

Riparte Area B, ma altri temi ambientali scivolano (per ora) in fondo all’agenda

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La data di domani è in qualche modo simbolica per Milano. La ripartenza, infatti, si completa a 360 gradi con la riattivazione di Area B, la messa a regime di Area C e il ritorno della regolamentazione della sosta a pagamento. Insomma, la battaglia contro il traffico privato riparte da dove si era interrotta prima della pandemia di marzo 2020 e solo parzialmente ricominciata lo scorso autunno.

E’ una questione di difesa dell’ambiente e, quindi, della salute, come ha voluto sottolineare il sindaco Beppe Sala, replicando a chi accusa il Comune di voler fare cassa con la riaccensione delle telecamere. Di certo, la transizione ambientale parte anche da politiche “impopolari” come la battaglia alle auto più inquinanti e la limitazione della circolazione dei mezzi privati. Tuttavia, non tutta la difesa dell’ambiente passa da qui.

Riparte Area B, il Comune fa abbastanza per l’ambiente?

Nei giorni scorsi, infatti, si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Ambiente e tra le innumerevoli iniziative è stata lanciata la campagna #cambiagesto con l’obiettivo di sensibilizzare in merito ad un corretto smaltimento dei mozziconi.

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I numeri parlano chiaro: ammonta a 800.000 tonnellate il peso dei mozziconi dispersi ogni anno nell’ambiente in tutto il mondo, piccoli rifiuti che, se non gestiti correttamente, possono inquinare l’ecosistema marino e terrestre. La campagna prevede il coinvolgimento di centinaia di tabaccherie in tutta Italia dove, oltre alla distribuzione di materiale informativo, verranno messi a disposizione dei fumatori adulti oltre 270mila portamozziconi tascabili.

torna area b milano
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Analogamente la neonata associazione Assomozziconi, ha presentato #Seiunsupereroe che punta a sensibilizzare e responsabilizzare chi fuma sullo smaltimento dei mozziconi di sigaretta. Purtroppo nessuno di questi progetti oggi vede Milano in prima linea, dove da gennaio è in vigore anche il divieto di fumo all’aperto in prossimità di fermate dei mezzi pubblici di superficie. A quasi sei mesi da quel provvedimento in difesa della salute nessuno, però, ha ancora visto un cartello informativo alle pensiline.

Cosa ne pensano i milanesi?

«ERA MEGLIO ASPETTARE L’ANNO PROSSIMO»
Fabrizio Fanti, 57 anni, imprenditore

Mi sembra una decisione prematura, vedo che la metropolitana è piena ma non i mezzi di superficie, le ciclabili che creano ingorghi ai semafori, i dehors che sono appena partiti con la cancellazione di tanti posti auto. Sarebbe stato meglio aspettare l’anno prossimo anche perché non sono convinto che il ripristino di Area B e C possa davvero incidere sull’ambiente, solo soluzioni radicali come la chiusura totale al traffico almeno nella Cerchia dei Bastioni può produrre risultati significativi.

«NON SOSTIENE LA RIPRESA ECONOMICA»
Marco Beretta, 45 anni, impiegato

 

Il traffico mi sembra molto intenso nelle ultime settimane, in modo particolare negli orari di punta, anche se non posso fare un raffronto con il periodo pre covid perché sono arrivato a Milano durante la pandemia. Posso dire che me per me il ripristino delle Ztl è positivo ma se devo fare un ragionamento di carattere generale credo che sarebbe opportuno aspettare che la situazione si normalizzi in modo da favorire la ripresa economica.

«SONO D’ACCORDO, E’ UN RITORNO ALLA NORMALITA’»
Alessandro Goiza, 37 anni, imprenditore

Ho condiviso l’istituzione prima di Area C e poi di Area B, credo che il loro ripristino sia giusto, ci può stare perché stiamo ritornando nella normalità. Non solo, ho l’impressione che il volume del traffico sia superiore al periodo precovid, forse molti non se la sentono di prendere i mezzi pubblici e preferiscono il proprio mezzo. Capisco che possa non piacere pagare ma in tutte le grandi città europee esistono misure per contenere l’inquinamento e a Milano sono necessarie.

«COSI’ NON SI AIUTA IL COMMERCIO»
Laura Zannini, 46 anni, impiegata

Faccio fatica a comprendere il provvedimento, in particolare quello relativo alle strisce blu: proprio ora che il commercio sta iniziando a riprendersi non lo si aiuta ripristinando il pagamento. Questa estate molte attività, in particolare la ristorazione, saranno attive per recuperare il lockdown, ci saranno i saldi, si rischia di disincentivare gli acquisti. Anche per quanto riguarda la questione traffico-ambiente non vedo la logica, la circolazione diminuisce parecchio con la chiusura delle scuole: per me sarebbe stato meglio aspettare settembre.

Del Prete (Legambiente): «Area B andrebbe estesa»

Un provvedimento necessario ma insufficiente. Secondo Federico Del Prete, referente per la mobilità di Legambiente, la criticità ambientale ha raggiunto in città un livello che richiede misure urgenti e radicali.

Vi aspettavate queste misure?
«Veramente le sollecitavamo da tempo, semmai bisogna discutere sul perché sono state sospese».

C’è stato il ritorno della pandemia.
«Proprio perché c’era la pandemia sarebbe stato possibile compensare la riduzione della capienza del trasporto pubblico locale con una rete ciclabile d’emergenza, come è stato fatto a Parigi».

Come si possono creare le reti ciclabili d’emergenza?
«Per esempio trasformando le corsie preferenziali in ciclabili».

Non sembra facile da mettere in pratica…
«Guardi che è stato fatto a Tirana, a Budapest».

Cosa ci ha frenato?
«Da noi non è stato fatto perché hanno prevalso cautele legate all’ordinamento giuridico ma sono convinto che anche a Milano si poteva fare, in fondo Sala durante il lockdown ha istituito i tavoli per la ciclabilità».

Sta dicendo che è mancato il coraggio?
«Milano fa parte del C40, del progetto Reinventing City, in una situazione d’emergenza sarebbe stato opportuno emanare un’ordinanza per ridisegnare la viabilità».

Quali effetti producono Area C e B?
«Sono due cose diverse, la prima è una congestion charge, una misura per la limitazione del traffico mentre la seconda è una low emission zone che punta alla limitazione dell’inquinamento. Area C ha determinato una importante riduzione delle polveri sottili, ciò conferma che il particolato è a carico quasi per la metà del trasporto e non del riscaldamento o dei formi delle pizzerie».

Area B?
«Ha consentito una riduzione delle polveri sottili, diciamo che è stato un cavallo di Troia per introdurre i principio che se hai un veicolo inquinante devi pagare».

Va bene mantenerla in queste dimensioni?
«No, andrebbe estesa alla città metropolitana».

Area B è gia la Ztl più ampia d’Italia, non le sembra un progetto spropositato?
«Bisogna partire da una considerazione che non sempre viene tenuta presente: la pianura padana è una delle più inquinate del pianeta, a causa di tanti fattori tra cui la zootecnia estensiva, è in base a questa realtà che dobbiamo darci degli obiettivi».

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