Dopo il primo corteo scolastico arriva anche il primo sciopero dei treni ai tempi del Covid. Lunedì 28 settembre i ferrovieri incroceranno le braccia dalle 10 alle 18 causando non pochi disagi ad un trasporto pubblico già dimezzato.
Botta e risposta. Sono già iniziati a volare gli stracci tra Trenord e Orsa, il sindacato dei ferrovieri. L’azienda accusa duramente i propri dipendenti: «L’Orsa utilizza lo strumento dello sciopero in modo pretestuoso, senza mostrare alcuna sensibilità per la situazione straordinaria che la Regione e il Paese stanno vivendo a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 e generando disagi e rischi di sovraffollamento».
Tuttavia il sindacato non vuole stare al ricatto e replica: «Scioperiamo per le continue inadempienze aziendali, la violazione degli accordi e l’abuso del ricorso al sistema sanzionatorio, con innumerevoli quanto ingiustificati provvedimenti disciplinari a carico di tantissimi lavoratori».
La tensione tra le parti è ormai in crescendo da quando lo scorso agosto è deragliato il treno di Carnate: una lunghissima querelle di accuse tra personale e aziende sulla responsabilità dell’incidente che per fortuna non provocò alcun ferito.
Lo scontro inoltre si è spostato anche a livello istituzionale con il Ministro dei Trasporti pronta ad attaccare la Lombardia. «Ho chiesto un confronto alla Regione – ha dichiarato Paola De Micheli -, qui ancora collegamenti monobinario tra capoluoghi. Il servizio è inadeguato».
Non è mancata ad arrivare la replica stizzita dell’assessore regionale Claudia Terzi: «Non risulta alcuna richiesta. E lo Stato non investe».
Nonostante non saranno coinvolte le fasce di garanzia nello sciopero chi pagherà il prezzo più alto di tutta questa situazione saranno pendolari e studenti.