L’assessore all’edilizia scolastica Paolo Limonta aveva lanciato l’allarme nei giorni scorsi: a Milano mancano il 20% degli spazi necessari per riaprire in sicurezza a settembre. Secondo una ricognizione effettuata dal Comune sarà necessario allestire almeno 40 strutture temporanee.
La ricognizione. «Visto che il distanziamento è necessario abbiamo cominciato a ripensare a tutti gli spazi senza però pensare a interventi strutturali – ha spiegato l’assessore Limonta -, sia per via della necessità di trovare aule in breve tempo, sia perché questi spazi non devono essere definitivi. Quindi sono stati avviati incontri con tutti i dirigenti scolastici delle scuole elementari e medie per mappare ogni spazio disponibile nei loro plessi: aule vuote, laboratori, palestre. Presto lo stesso tipo di incontro sarà fatto anche per i nidi e le materne».
Nei piani di Palazzo Marino i nuovi spazi dovrebbero essere ricavati attraverso delle tensostrutture e delle costruzioni in legno, facili da realizzare, e al tempo stesso facili da smaltire appena le condizioni permetteranno il ritorno alla didattica in presenza senza più prescrizioni.