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29. 03. 2024 02:50

Fai sport? Ti prosciolgo. Siglato a Milano il protocollo per il recupero dei minori

I valori della disciplina sportiva come strumento di reinserimento

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Lo sport come strumento di reinserimento sociale. Parte da Milano e dalla Lombardia il progetto dedicato ai giovani sottoposti a procedimento penale firmato martedì dal presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano Maria Carla Gatto, dal procuratore per i minori Ciro Cascone, dalla dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Lombardia Francesca Perrini, dal presidente dell’Ordine degli Avvocati milanesi Vinicio Nardo e dal Presidente del Coni Lombardia Marco Riva, dedicato al recupero dei minori sul territorio.

Recupero dei minori condannati: nuovo protocollo a Milano

Il protocollo, firmato presso il Tribunale per i Minorenni, è nato da un’idea della commissione Diritto dello Sport dell’Ordine degli avvocati di Milano. Ha l’obiettivo di offrire a minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale minorile l’opportunità di sperimentare l’attività sportiva che, nei suoi aspetti formativi educativi e partecipativi, a livello agonistico e non agonistico, può rappresentare un ambito di recupero e reinserimento sociale.

Il protocollo prevede che in caso di esito positivo del percorso della messa alla prova tra Tribunale dei minorenni, avvocato difensore, minore sottoposto a procedimento e società sportiva che accoglie l’attività, l’accusato possa anche essere prosciolto.

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recupero dei minori

«Questo protocollo – dice la Presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano – costituisce un esempio di collaborazione pubblico/privato per rendere più efficace l’intervento educativo per i ragazzi entrati nel circuito penale e guarda allo sport come mezzo per contrastare l’isolamento e la stigmatizzazione sociale rafforzando il ponte tra il “dentro” e il “fuori”. Lo sport e il gioco di squadra, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono principi fondanti di ogni società sana, sono anche straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita e quindi sono fondamentali nell’avvio e nel consolidamento del percorso di responsabilizzazione e di crescita personale del minore autore di reato».

La scelta è ricaduta sullo sport, come spiegato anche in altri interventi avvenuti durante l’incontro di presentazione, perché i valori della disciplina sportiva vanno al di là del conseguire il risultato: fondanti sono la condivisione del percorso di squadra, il rispetto per gli avversari, aspetti che sono fondamentali anche per poter vivere nella vita reale una volta completato il percorso di recupero e nel tentativo di reinserimento all’interno ella comunità.

«Uno degli scopi del Movimento Olimpico è costruire un mondo migliore tramite lo sport – dice ad esempio il presidente del Coni Lombardia, Marco Riva -. Lo sport da sempre costituisce uno straordinario strumento educativo e di integrazione poiché parla un linguaggio universale ed è un mezzo per facilitare la socializzazione e l’instaurarsi di relazioni forti tra le persone, nella condivisione e nel rispetto di regole. Aprire tramite la collaborazione degli Organismi Sportivi a percorsi di formazione a cui possano accedere minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale, vuole dire dare strade ed opportunità».

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