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25. 04. 2024 22:01

Il virologo Crisanti: «Mentre in Veneto si isolavano i positivi, in Lombardia si pensava a far ripartire Milano»

Il virologo dell'Università di Padova, Andrea Crisanti, indica nella mancata tempestività di azioni contro il virus la causa dello tsunami epidemico lombardo

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Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia dell’AO Università di Padova, ha analizzato le differenze tra l’andamento epidemiologico in Lombardia ed in Veneto. Secondo l’esperto la situazione di partenza tra le due regioni non era differente, ma sono state determinanti le diverse azioni intraprese dalle amministrazioni per fronteggiare il virus.

Le dichiarazioni. «Veneto e Lombardia sono partiti con lo stesso numero di casi – ha dichiarato Crisanti durante la trasmissione Agorà -, la differenza è che per una settimana, mentre noi isolavamo capillarmente i positivi, in Lombardia pensavano a far ripartire Milano».

La discriminante tra Lombardia e Veneto sta tutta qui. A detta dell’esperto se anche Fontana e il suo entourage avessero agito tempestivamente isolando i positivi, si sarebbe evitato un effetto a catena. «La Lombardia aveva una percentuale di infetti pari a quella del Veneto – ha concluso il virologo -, che era pari al 3%. Dopo 5 giorni era salita al 15%, e dopo altri quattro o cinque giorni al 30-35%, ovvero si era trasformata in uno tsunami».

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