Abbracciamoci: un giorno contro la solitudine

Domani è una delle giornate più dolci: conoscete l’Hugging Day?

abbracciamoci
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Una delle giornate più dolci dell’anno. Si tratta del National Hugging Day o, per dirlo all’italiana, la Giornata Mondiale dell’Abbraccio.

 

Una ricorrenza che si celebra dal 1986, istituita dallo statunitense Kevin Zaborney e diffusa non soltanto negli Usa, ma anche in Europa e in Australia. L’obiettivo è quello di lasciarsi andare e riuscire a mostrare le emozioni in una società dove le manifestazioni di affetto vengono quasi considerate un tabù.

La data del 21 è stata scelta proprio per combattere uno dei periodi dell’anno che viene ritenuto tra i più tristi di sempre. Oggi cade infatti il Blue Monday, la giornata considerata la più deprimente in assoluto. Per non lasciare l’amaro in bocca, si è pensato di accompagnare il lunedì della tristezza a una giornata decisamente più piacevole.

Abbracciamoci: viva le coccole

Sciò Blue Monday, dunque, e benvenute coccole. Questa data è fissata inoltre di proposito qualche settimana prima di San Valentino, un altro momento dell’anno per molti ritenuto spinoso.

L’intento è quello di diffondere amore e affetto non soltanto tra innamorati. Si può scambiare un abbraccio anche tra amici, familiari, tra semplici conoscenti o addirittura tra acerrimi nemici. È un gesto infatti che può contribuire a rafforzare un legame o che può essere utile a ridurre i conflitti: perché con l’abbraccio aumenta la capacità di riconoscere le emozioni altrui e aumenta quindi l’empatia. Sarà anche la salute a beneficiarne.

Questo gesto contribuisce a ridurre stress e ansia. Tra gli effetti benefici, si può riscontrare l’immediata diminuzione del cortisolo, l’ormone che è associato proprio allo stress, e il miglioramento della circolazione sanguigna e dell’umore. Qui vi parliamo di come vivere questa giornata a Milano, città frenetica per eccellenza che non si ferma davanti a niente. Ma davanti a un abbraccio sì.

Abbracciamoci: 10 motivi per farlo

1 Amore amorissimo. Durante l’abbraccio, viene rilasciato il cosiddetto ormone dell’amore, l’ossitocina; soprattutto se quella che stringiamo a noi è una persona particolarmente cara. Ciò contribuisce a farci sentire felici, di buon umore e si dice possa addirittura stimolare l’istinto materno

2 Nessuna pressione. Aiuta a ridurre la pressione sanguigna e regolarizza la frequenza del battito cardiaco. I livelli di cortisolo, e quindi di stress, si abbassano drasticamente quando stringiamo a noi un’altra persona. Perciò possiamo dire che abbracciare fa bene anche al cuore

3 Relax. Cosa fare nelle classiche situazioni milanesi da attacco di panico? In mezzo al traffico, in attesa di un treno che ha accumulato 52 minuti di ritardo o muovendosi tra i cantieri. Niente paura, reperite un vostro caro e abbracciatelo: serve a ridurre tensione, ansia e stress

4 Vade retro. La cultura occidentale è poco propensa al contatto e alle manifestazioni di affetto. Gli studi dicono che gli inglesi tendono a non toccarsi affatto, gli americani lo fanno circa due volte all’ora, in Francia 110 volte in un’ora, a Puerto Rico 180. Il milanese invece ti tocca solo se ha l’Amuchina in borsa

5 Respira. È un ottimo antidoto alla depressione: l’abbraccio libera dopamina all’interno del nostro organismo, favorendo la produzione e il rilascio di endorfine. Il consiglio degli esperti è quello di imparare a lasciarsi andare nell’abbraccio distendendo tutti i muscoli del corpo e respirando lentamente

6 Come il paracetamolo. Emicrania? Lasciate da parte la tachipirina e fiondatevi a cercare vostra moglie, il vostro fidanzato, un amico, un cugino o un perfetto sconosciuto davanti all’ago di Cadorna che non vi guardi attonito rifilandovi un ceffone. E ora abbracciatelo: si attiveranno i neurotrasmettitori, antidolorifici naturali che influenzano il sistema nervoso.

7 Cervelloni. Siete in Festa del Perdono, vi state precipitando all’appello di glottologia e i chiostri della Statale non vi hanno mai fatto così paura. Avrete bisogno di concentrazione e massima attenzione, capacità che, indovinate un po’, come si possono stimolare? Cercate in fretta un compagno di corso da sacrificare sull’altare degli abbracci

8 Questione di quantità. Sugli abbracci siamo tutti d’accordo, ma quanti? Secondo Virginia Satir, famosa psicologa esperta di terapia familiare, abbiamo bisogno di quattro abbracci al giorno per sopravvivere, otto per mantenerci, dodici per crescere.

9 Omm. Ha detto la sua anche il monaco Tich Nhat Hanh che ha elaborato una “meditazione dell’abbraccio”, secondo la quale ogni abbraccio dovrebbe durare tre respiri. Il primo respiro per riconoscere la propria presenza, il secondo per rendersi consapevoli dell’altro, il terzo per celebrare la propria presenza con l’altro.

10 Teddy bear. Non solo tra persone care. Gli studi hanno dimostrato che a volte può essere utile anche un abbraccio a un oggetto inanimato, come il classico orsacchiotto. Anche da lì, si possono ottenere tutti i benefici dell’abbraccio

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