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19. 04. 2024 12:38

Bollettino regionale, i contagi a Milano crescono ancora: +412. Sertori: «Sulla fase 2 servono altre misure»

La conferenza stampa di Regione Lombardia

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I dati pubblicati dalla Regione Lombardia nel bollettino regionale riguardo alla pandemia di Covid-19 in corso sul territorio evidenziano un trend costante anche nella giornata di oggi.

 

Bollettino regionale, i numeri

Secondo la grafica pubblicata, i tamponi effettuati sono 314.298 (+11.583), i positivi sono 71.256 (+1.091), i ricoverati in terapia intensiva 756 (-34), non in terapia intensiva 8.791 (-401), i dimessi 45.382 (+1.162) e i decessi 13.106 (+166).

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«Dati che ci fanno ben sperare, il dato di -34 in terapia intensiva è molto importante anche perché alcuni reparti stanno già ricostituendo l’ordinario – dice Massimo Sertori, assessore agli Enti Locali di Regione Lombardia – Lo stesso vale per quello dei dimessi. C’è un forte alleggerimento negli ospedali, per cui si può pensare alla Fase 2».

Quanto alla suddivisione per province, Milano continua ad avere numeri molto alti: 17.689 con un rialzo di 412 contagiati in un giorno (sono 7.467 e +246 per la città).

Bollettino regionale, la Regione investe 400 milioni per comuni e province

«Bisogna pensare a una ripartenza progressiva, aiutando le partite iva che hanno fatto in alcuni casi fatturato zero – aggiunge Sertori -. Crediamo sia il momento giusto per fare degli investimenti pubblici, visto che il nostro bilancio è virtuoso.

Avendo capacità di indebitamento di 3 miliardi, è il momento di fare investimenti. Daremo 400 milioni in un anno ai comuni e alle province per tutte le opere che verranno ritenute opportune.

Quanto alla Fase 2 stiamo sollecitando il governo affinché si stabilisca chi dovrà iniziare a lavorare dopo il 4 maggio non secondo i codici Ateco che identificano le categorie, ma seguendo chi sarà in grado di ottemperare alle normative previste da un protocollo che sarà uguale per tutti.

La ristorazione d’asporto, per esempio, secondo la nostra opinione si può fare. Se ci sono metodi che possono andare incontro alle esigenze sanitarie, perché non usarli?».

Infine l’assessore Sertori ha annunciato ricorso contro la sentenza del Tar che ha annullato la possibilità di alcune tipologie di servizi a domicilio.

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