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Milano
24. 04. 2024 03:32

Semplice fuori, preziosa dentro: dieci tappe per vivere e scoprire la Milano dei cortili

Capitale della moda, del design e del food, Milano ha dovuto svestire con la parentesi coronavirus i panni della regina patinata per riscoprirsi un po' più nuda e autentica. E di certo, di autentico, hanno il sapore quei cortili del centro o degli immediati dintorni che ci sorprendono al netto di facciate magari sobrie o poco appariscenti

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La Milano piena di corti signorili è stata raccontata anche dai più grandi scrittori come Gadda, Tessa, Montale e Buzzati e l’iniziativa Cortili Aperti, grazie all’Associazione Dimore Storiche Italiane, apre da anni dimore private e normalmente non accessibili che rappresentano, però, un patrimonio dall’enorme valore storico, artistico e architettonico. I cortili più belli? Proviamo…

10 cortili a Milano

CASA ROSSI

cortili - casa rossi
cortili – casa rossi

Il cortile ottagonale di Casa Rossi è un incanto, in particolare con il naso all’insù. Ma questo palazzo dalla ricca facciata neo-rinascimentale (seppur realizzato nel secondo Ottocento dall’architetto Giuseppe Pestagalli, lo stesso del teatro Dal Verme e della Fabbrica del Duomo) e dai chiari riferimenti veneziani ospita, oltre a due cortili, un luxury B&B e un bistrot. Bella anche la facciata in pietra rossa di Angera. Il primo dei due cortili, si diceva, ha la particolarità di essere ottagonale: impossibile non scattare foto di rito. Il secondo, più spoglio, merita comunque una visita.
Corso Magenta, 12

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PALAZZO LURASCHI

A pochi passi dai bastioni di Porta Venezia ecco Palazzo Luraschi, costruito in stile eclettico nel 1887 nel punto in cui sorgeva il Lazzaretto di Milano. Nel cortile sono peraltro rimaste alcune colonne (merito dell’ingegner Luraschi stesso, già amministratore del Lazzaretto per conto dell’Ospedale Maggiore) che raccontano ciò che resta del luogo in cui Renzo andò a cercare Lucia durante la peste, mentre i busti di pietra dei personaggi principali del capolavoro manzoniano sorvegliano dall’alto i visitatori. Nel 2016 tutto l’edificio è stato sottoposto a un’importante opera di restauro.
Corso Buenos Aires, 1

cortili - palazzo luraschi
cortili – palazzo luraschi

PALAZZO BOLAGNOS VISCONTI

Di origine spagnola (dal nome del conte spagnolo committente) ma con soprannome milanese, la Ca’ Bolagna si rivela con ben due cortili. Il primo, abbracciato da curvilinee balconate rococò, è seguito da un secondo contraddistinto da una grotta artificiale al cui centro riposa una sensuale Venere. Accanto, invece, ecco la vera novità: un piccolo teatro, dove Luchino Visconti mosse i primi passi prima di diventare uno dei registi più famosi al mondo, destinato a intrattenere gli ospiti del palazzo. Gli interni del piano nobile sono stellari: bellissimo il salone da ballo con affreschi settecenteschi.
Via Cino del Duca, 8

cortili - bolagnos visconti
cortili – bolagnos visconti

CASA ORTELLI

cortili - casa ortelli
cortili – casa ortelli

Nel cuore del cosiddetto quadrilatero del silenzio, il cortile di questo palazzo stupisce per la varietà quasi stordente di elementi architettonici: colonnine cilindriche, colonne monolitiche, colonne a candelabro bramantesche, capitelli disparati e una fontanella decorata con un putto e un delfino. Fu progettato da Paolo Ortelli, artista e imprenditore, che lo ribattezzò cortile degli artisti in quanto in origine al piano terra erano presenti numerose botteghe artigiane. La tradizione vuole che Ortelli abbia trasferito nella sua casa gli avanzi meno pregiati dalla casa del Verri di via Montenapoleone.
Via Rossini, 3

CASA UCELLI DI NEMI

Immerso in un silenzio atipico a pochi passi dalla basilica di Sant’Ambrogio e sui resti del circo romano, lo strepitoso chiostro quattrocentesco è quel che rimane del convento femminile delle monache Umiliate. Il convento su soppresso a inizio Ottocento, subendo per oltre un secolo selvagge demolizioni. Fu il fondatore del Museo della Scienza e della Tecnologia, Guido Ucelli, ad acquistarlo, restaurarlo e inserirlo nella dimora di famiglia per usarlo come cortile. Un porticato a doppio loggiato incornicia il giardino e, al centro, si trova un pozzo ispirato alle tradizionali forme rinascimentali.
Via Cappuccio, 5

cortili - casa ucelli di nemi
cortili – casa ucelli di nemi

PALAZZO BONACOSSA

cortili - palazzo bonacossa
cortili – palazzo bonacossa

Sede del Museo d’Arte e Scienza di Gottfried Matthaes (dal nome del fisico tedesco che lo ideò) inaugurato esattamente trent’anni fa e con il suo angolo dedicato ai falsi nell’arte, Palazzo Bonacossa (opera di fine Ottocento dell’architetto Antonio Comini) offre allo sguardo dei passanti una splendida facciata in bugnato ripreso dal palazzo dei Diamanti ferrarese e un cortile che sembra risentire dell’incrocio tra lo stile rinascimentale fiorentino e quello lombardo. Con il permesso del custode, si può entrare all’interno e ammirare la magnifica statua di Nettuno.
Via Quintino Sella, 4

PALAZZO LANDRIANI

Edificio quattrocentesco (sobrio e poco appariscente, ma non per questo meno degno di nota) che sorge alle spalle dell’Accademia di Brera, il suo cortile è tra i più nascosti in assoluto: per arrivarci bisogna entrare dentro l’Accademia, superare l’ingresso principale e raggiungere un cancello in ferro. Si resta incantati ad ammirare l’antico pozzo coperto da piantine e protetto da un caco secolare. Attualmente sede dell’istituto lombardo di Scienze e Lettere, il palazzo fu acquistato dai Landriani che lo fecero risistemare dall’architetto di scuola bramantesca Cesare Cesariano.
Via Borgonuovo, 25

cortili - palazzo landriani
cortili – palazzo landriani

LE CORTI DEI NAVIGLI

cortili - navigli
cortili – navigli

Sui Navigli è un’esplosione di rumore fuori dai bar e di silenzio all’interno. Al civico 4 due ampi cortili circondati da basse case di ringhiera, mentre una vegetazione lussureggiante e apparentemente selvaggia. Al civico 6 un cortile più piccolo e stretto: qui sono le edere a fioccare brulicanti. Al civico 38 un grazioso cortile più moderno, con il suo ciottolato ordinato e il suo glicine. Al 66 il tempo si è fermato: la vite americana ricopre ogni angolo e scalini, androne e porte sono poesia. Per finire, al 72, un altro cortile più piccolo e moderno ma dove il verde non manca: bella l’altissima palma che svetta in mezzo.
Naviglio Grande

CHIOSTRI DI SAN BARNABA

Un’oasi nel cuore di Milano, a pochi passi dalla Rotonda della Besana e dalla biblioteca Sormani. Suggestiva dimora quattrocentesca, il complesso chiesa-convento viene in seguito requisito da Napoleone. Oggi i chiostri (delle Statue, della Memoria, dei Pesci e dei Glicini), dopo un attento e rispettoso restauro, sono un ambiente perfetto per eventi, cene, feste e matrimoni. Celebratissimo anche il Salone degli Affreschi, un tempo antico refettorio dei frati francescani. Ha sede in questo complesso la filantropica Società Umanitaria, voluta nell’Ottocento dal ricco commerciante Moisè Loria.
Via San Barnaba, 48

cortili - san barnaba
cortili – san barnaba

PALAZZO VIDISERTI DOZZIO

cortili - vidiserti dozzio
cortili – vidiserti dozzio

La sua importanza risiede nel fatto che qui si insediò il comando della rivolta contro la dominazione austriaca culminata con le Cinque Giornate di Milano. Il palazzo è di origini medievali (ma sorge su resti romani) e, oltre alla facciata rifatta in stile neoclassico lungo la celebre via dello shopping, ne ha una più antica e dal color rosato sulla parallela via Bigli. Il cortile, ampio e discreto, è molto bello: porticato su due ali con colonne di ordine tuscanico e palme a decorare il tutto. Degno di nota anche lo scalone d’onore con volta affrescata che conduce agli appartamenti padronali.
Via Bigli, 10 / Via Montenapoleone, 21

5 domande a… Valerio Zanicotti, fotografo professionista per All In One

Cortili: famiglia, socialità, contatto

Valerio Zanicotti, fotografo professionista per All In One
Valerio Zanicotti, fotografo professionista per All In One

Com’è nato il tuo progetto Le corti di Milano?
«Qualche anno fa ero più libero e andavo spesso in giro con la macchina fotografica. Un giorno sono entrato dentro a Palazzo Luraschi e ho scattato la prima foto. Poco tempo dopo è capitato con un altro palazzo. Così, un po’ per caso, ho approfondito la ricerca e ho ampliato il progetto con perseveranza. Il progetto è durato un anno e mezzo circa».

Parliamo di un progetto sui generis.
«Vero, sicuramente poco affrontato. Erano gli anni di piazza Gae Aulenti e dei grattacieli che si facevano largo, a me sembrava assurdo che ci si dimenticasse dei segreti nascosti di Milano. In più, mi piace il concetto di corte: richiama la famiglia, la socialità, il contatto. Nei grattacieli invece si va a lavorare, senza coltivare rapporti umani. E poi rimangono vuoti».

Mai avuti problemi con i custodi?
«Problemi veri e propri no. A meno che non siano visitabili, nelle mie foto non c’è volutamente il riferimento al cortile. Anche perché non si tratta di rappresentazioni documentative. Qualcuno è più gentile e consente l’accesso, qualcun altro meno. Sfruttavo più che altro le giornate di apertura al pubblico, ma è anche capitato che qualcuno dei vari palazzi le abbia acquistate».

E come mai, invece, l’idea di fotografarli con l’insolita prospettiva verso l’alto?
«Si tratta di una tecnica sfruttata per i grattacieli, penso a Dubai o a New York. Mi ha spinto l’idea di unire questa modalità legata a strutture moderne con strutture, come i cortili milanesi, che di moderno hanno ben poco».

Che seguito ha avuto il progetto?
«Adesso mi occupo principalmente di fotografia aziendale e matrimoniale e della startup All in One – Tutti in un’unica fotografia, ho meno tempo per i miei progetti artistici. Ma negli scorsi mesi Boggi Milano ha scelto le mie foto dei cortili per allestire i suoi 120 punti vendita nel mondo, con un restyling ad hoc. Ne vado fiero».

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