Nella serata di ieri il Cts ha dato finalmente il via libera alla riapertura della discoteche. Tuttavia ci saranno paletti molto rigidi da rispettare: la capienza sarà ridotta al 50% e si potrà ballare solo all’aperto. Il timore è che la variante Delta si possa trasmettere tra i più giovani che sono la fascia al momento meno vaccinata.
Discoteche, la palla passa al Ministero della Salute
«L’apertura delle discoteche, può essere considerata laddove i protocolli prevedano che – si legge nella relazione del Cts -: le attività siano limitate ai contesti che possano garantire lo svolgimento esclusivamente all’aperto; l’ingresso sia limitato ai possessori di un certificato verde valido che non può essere sostituito da autocertificazione; l’affollamento non possa superare il 50% della capienza massima ivi incluso il personale di servizio e dipendente. Chiunque abbia una temperatura superiore a 37,5 o sintomatologia compatibile con Covid-19 eviti di accedere e sia garantita la tracciabilità degli utenti presenti».
Ora la decisione su quando avverrà la riaperture delle discoteche spetta al Ministero: le date prese in considerazione sono il 3 o il 10 luglio.
Il mondo dei locali notturni soddisfatto a metà
«Per noi è una fumata grigia e non bianca – dice Maurizio Pasca della Silb – se chi entra in discoteca ha il green pass, i locali sono di fatto covid free e non c’è motivi di ridurre la capienza, cosa per noi economicamente insostenibile, o di osservare distanziamento e tenere la mascherina. Soprattutto considerato che da settimane ormai si balla ovunque in Italia abusivamente senza regole nè controllo. Intanto è importante ripartire, poi auspichiamo una revisione delle regole e anche una data di riapertura per i locali al chiuso».