Massimo Galli farà da volontario per il vaccino anti-Covid. «Se come spero il vaccino di Astrazeneca arriverà al Sacco lo testerò sulla mia persona», ha spiegato il virologo milanese, schierato così a favore della vaccinazione anti-Covid, all’indomani delle polemiche scaturite dall’uscita, poi in parte ritrattata, del virologo Andrea Crisanti. Parlando proprio del collega e professore dell’Università di Padova, spiega: «Se lo conosco un po’, penso viva la mia stessa insofferenza verso i troppi annunci e i pochi dati pubblicati».
Campagna. «Se dobbiamo dare un’opinione da medici attualmente non sappiamo su che base farlo – ha aggiunto il responsabile del reparto di malattie infettive del Sacco -. Peccato se poi da una reazione di questo tipo uno viene definito no vax. Semplicemente dobbiamo saperne di più». E ancora: «Servono dati e non date, i tempi dipendono da quelli, nel mentre bisogna evitare fughe in avanti ed estendere il più possibile tracciamento, tamponi e test salivari».
Seconda ondata. «Ho perso il quarto amico da marzo e ho sempre l’impressione di non fare abbastanza – ha aggiunto in un colloquio con La Stampa -. Due erano colleghi medici e per fortuna non li ho curati personalmente, perché sconfiggere il Covid è un’impresa. Quasi sempre l’infezione non arriva dai pazienti, ma dalle famiglie dei medici e quando il contagio è diffuso può succedere che qualcuno lo porti in ospedale».
Liberi tutti. L’invito è a non indietreggiare con le misure restrittive: «So che è impopolare dirlo, ma non è il tempo del liberi tutti e non lo sarà a lungo. Non ne verremmo fuori se invece di guardare alla realtà cominciamo la corsa alla riapertura».
