Golosa e responsabile: gli artigiani del gusto a Golosaria – Video

Quattordici. È il numero magico di Golosaria che, puntuale, torna a Milano per cristallizzare la visione del mondo dell’enogastronomia italiana nell’anno 2019.

 

L’appuntamento con l’evento voluto da Marco Gatti e Paolo Massobrio è negli spazi del MiCo Fieramilanocity dove da domani a lunedì si discuterà, si assaggerà cercando di rispondere alla domanda che, prima di tutti, si sono fatti gli organizzatori: «Come ci cambia il cibo?». Il cibo, infatti, prima di essere un piacere è nutrimento. E siamo noi a decidere come nutrire il nostro corpo.

E sarebbe bene farlo consapevolmente senza, però, dimenticare di cedere a qualche goloso peccato di gola che è nutrimento per lo spirito. A Golosaria nessuno degli aspetti del cibo sarà dimenticato. Anzi, in questa quattordicesima edizione, le aree tematiche aumentate. «Perché molti di più sono le sfaccettature da approfondire», ammettono i due papà della manifestazione.

La tradizione. Gli artigiani sono da sempre l’anima di Golosaria. Selezionati uno per uno da Gatti e Massobrio rappresentano l’avanguardia delle eccellenze d’Italia. I 250 che occuperanno l’area Food di quest’edizione arrivano da tutta Italia. A loro, per la prima volta, si affiancheranno i cuochi delle Cucine di Strada, un fenomeno in continua crescita che spazia dalla cucina gourmet a quella regionale tanto che sarà un attimo il passaggio dai mini-burger con soufflé di vongole alle bombette pugliesi.

Top Hundred. Anche quest’anno saranno premiati i vini “Top Hundred 2019” che, come di consueto, «saranno diversi da quelli già premiati perché è bello scoprire sempre qualcosa di nuovo». L’appuntamento è per le 11.00 di domenica. Quella dei vini sarà la prima di una serie di altre premiazioni. Gli altri riconoscimenti saranno assegnati alle botteghe del gusto e ai migliori ristoranti.

Il benessere. Il cibo non è una medicina, ma può fare un contributo importante allo star bene. Lo si potrà scoprire nell’area “La Dispensa del Benessere” sotto la cui egida si riuniranno produttori che hanno puntato, senza se e senza ma, sul biologico.

Bere bene. Nessun evento che si rispetti in tema enogastronomico può dimenticarsi del bere miscelato. Se sia una moda destinata a durare lo si scoprirà in futuro, ma oggi i cocktail della miscelazione contemporanea regalano esperienze inaspettate. A Golosaria, oltre alle degustazioni e a un banco con una drink list dedicata, non mancheranno le masterclass.

L’arte. A Golosaria, infine, arriva anche l’arte perché è bene nutrire anche la mente. Un consiglio? Non perdete la mostra sulle Leggende Italiane di Paolo Barrichella e potrete scoprire, stupendovi, anche perché Leonardo ha inventato il tovagliolo.

Golosaria 2019

MiCo Fieramilanocity

Domani, dalle 12.00 alle 22.00 (ultimo ingresso 21.30)

Domenica, dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo ingresso 19.30)

Lunedì, dalle 10.00 alle 17.00 (ultimo ingresso 16.30)

Biglietto online 8 euro, alle casse 10 euro, gratuito per i soci del Club Papillon 2020, soci Ais/Onav/Fisar 2019 e under 10, abbonati Trenord 7 euro

golosaria.it

Paolo Massobrio
Paolo Massobrio

«Inseguiamo il cambiamento»
Massobrio: «Buono sottintende una scelta consapevole»
Paolo Massobrio è il “papà” di Golosaria. Insieme all’amico e socio Marco Gatti seleziona artigiani e visita ristoranti e negozi del gusto di tutta Italia. La manifestazione milanese è una sorta di coronamento di un anno intenso di attività, ma anche il punto di ripartenza per scoprire nuove eccellenze sul territorio: Quest’anno abbiamo voluto dare risalto ai cambiamenti che stanno interessando il mondo dall’alimentazione, racconta a Mi-Tomorrow.

Come ci cambia il cibo?
«In tutto, dal mondo dell’agricoltura per finire alle modalità di consumo. Questi argomenti saranno al centro del primo talk show, parleremo anche della distribuzione che cambia. Domenica, poi, lanceremo una speciale adozione, quella dei negozi di montagna da parte dei negozi di città perché una delle nostre preoccupazioni è la scomparsa degli artigiani e dei loro prodotti che saranno utilizzati anche negli showcooking».

A Golosaria come avete vissuto questo cambiamento?
«Noi inseguiamo il cambiamento. L’evento è il frutto di innumerevoli giri e incontri in giro per l’Italia che sono alla base del nostro Il Golosario. Quest’anno vi faremo conoscere la cozza di Pellestrina che nasce in un’acqua purissima, il caviale bianco di Pandino, l’ostrica rosa della provincia di Rovigo, la bresaola Metodo Zero® fatta senza nitrati di Gio Porro e l’aglio nero di Voghiera».

Si passa dal goloso al buono?
«La parola buono sottintende una scelta consapevole. Noi stiamo proseguendo in un percorso che valorizza l’attenzione a ciò che si mangia perché avere uno stile di vita sano è molto importante. Anche Milano è cambiata: c’è più verde, ci sono orti tanti orti urbani, si tratta di un cambiamento di consapevolezza importante».

Cosa regala Milano al mondo dell’enogastronomia?
«Golosaria si tiene a Milano! Battuta a parte, Milano è una città in cui tutti vogliono arrivare, una città test che è un termometro sulla bontà dei prodotti e sul loro valore economico».

C’è qualcosa che manca?
«Non saprei. Forse le pizze gourmet sono arrivate tardi, ma stanno crescendo. Così come stanno crescendo le gelaterie di alto livello e le panetterie d’autore».

Cosa deve avere il suo ristorante a Milano?
«Considerando che io sono sempre in giro per ristoranti per motivi professionali, quando sono a Milano cerco luoghi dove poter mangiare in abbondanza un solo piatto, la cassoeula per esempio. Ma il locale deve avere vini al bicchiere, perché mi piace assaggiare…». VM

Marco Gatti
Marco Gatti

«Puntiamo sull’educazione al gusto»
Gatti: «Faremo il giro d’Italia delle frittate»
«Bisognerebbe assaggiare tutto». Marco Gatti consiglia così la visita a Golosaria 2019, con qualche raccomandazione su novità e artigiani da non perdere assolutamente.

Qual è il percorso ideale da fare a Golosaria?
«Un percorso che non può prescindere dal tema che abbiamo scelto per questa edizione: “Il cibo che ci cambia”. Il luogo fondamentale per approfondire l’argomento è l’Agorà, l’area in cui si concentreranno molti incontri che affronteranno la questione che è ormai fondamentale e ci accompagnerà nel futuro».

Approfondimenti a parte, dove batte il cuore di Golosaria?
«Come sempre il cuore della nostra manifestazione sono i trecento piccoli e grandi produttori che selezioniamo da anni e che entrano a far parte della selezione de Il Golosario. In particolare l’attenzione si pone sugli artigiani di Sicilia, Calabria, Val d’Aosta, Liguria e del Delta del Po la cui presenza è molto importante. A questi produttori, quest’anno si associano l’area street food con i quattordici artigiani che propongono una formula di proporre il cibo che sta diventando sempre più richiesta e dove si potrà fare un giro d’Italia delle frittate. E poi c’è l’area dedicata ai bambini».

Una novità per le famiglie…
«Bellissima! Oggi l’educazione al gusto non è più al centro della vita familiare e noi vorremmo che ritornasse a esserlo. I bambini sono il futuro, i grandi di domani e siamo convinti che è in tenera età che devono avvicinarsi al buono».

Perché avete deciso di raddoppiare l’area dedicata al vino?
«Abbiamo voluto creare un’area di wine tasting con 104 vini in degustazione e la possibilità di incontrare i produttori di 100 cantine selezionate. Ovviamente tutto nel rispetto della moderazione».

Qual è la golosità imperdibile?
«Bisognerebbe assaggiare tutto. Ma siccome sono un goloso io non mi perderei mai tutta la parte “dolce” di Golosaria cominciando con il panettone che, come al solito, sarà al centro di un momento solidale con l’asta di beneficenza al quale parteciperà Giacomo Poretti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo».


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