Prove generali di Olimpiadi: tornano i Mi-Games

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Cinque anni fa erano una sigla, un acronimo, una scommessa, al massimo una promessa: oggi, alla vigilia della sesta edizione, i Mi-Games sono una certezza, una sicurezza e un simbolo. Domani, e fino a domenica, in piazza del Cannone, dietro il Castello Sforzesco, partirà l’evento multi-sport più grande d’Italia. Si riparte dai 6.500 atleti della scorsa stagione e dalle 1.200 squadre iscritte nell’edizione passata che hanno reso la manifestazione unica.

«Se ripenso all’aprile del 2014 – sottolinea Davide Ardizzone, Ceo & Founder di Mi-Games -, solo sei anni fa, quando abbiamo aperto per la prima volta le iscrizioni ai Mi-Games e penso a oggi, mentre siamo alla vigilia di una manifestazione che comprende sette tappe italiane (oltre alle finals in Croazia, ndr) per un totale di 45 giorni di sport, non posso che essere soddisfatto del lavoro svolto con entusiasmo e passione dal nostro giovane team».

Che Mi-Games vedremo quest’anno?
«Quest’anno non abbiamo pensato a crescere ancora con il numero di tappe, ma di consolidare le location già esistenti: per questo, ad esempio, qui a Milano, ma anche a Roma e Napoli, ci siamo spostati più in centro, in modo da aver un maggior potenziale di affluenza di persone».

Rimane l’obiettivo di creare entro il 2020 un tour con dieci tappe italiane?
«L’idea di base che ci eravamo posti gli scorsi anni resta, anche se in realtà riteniamo che al giorno d’oggi con il tour compriamo quasi tutta l’Italia, da nord a sud. Invece ci stiamo ponendo in una dimensione più europea, con l’obiettivo di esportare oltre confine il format e riproporlo nella stessa maniera».

Siamo nel day after alle elezioni europee e parliamo d’Europa: dunque Mi-Games vuole assumere una dimensione extra italiana?
«Quest’anno siamo stati vicini a Barcellona, ma per un calcolo di tempi e opportunità, ho preferito rimandare al prossimo anno. La Spagna sarà il paese dove nel prossimo biennio vorremmo esportare il tour Mi-Games. Poi penso alla Francia e la Germania, nazioni che percepisco vicine a noi nel modo di percepire lo sport. Lo sguardo europeo, però, non intaccherà per ora quello italiano, che resterà sempre uno dei punti di forza del progetto. Da un lato, dunque, la voglia di consolidare quanto fatto in questi sei anni, dall’altra l’idea di realizzare un futuro che possa dare a Mi-Games una declinazione europea. Ad ora, una sola cosa è certa: Mi-Games non vuole smettere di crescere».

Si parla tanto di Milano-Cortina 2026 e manca meno di un mese all’assegnazione definitiva dei giochi: nel caso le Olimpiadi arrivassero sotto la Madonnina, ci potrebbe essere anche un’edizione invernale dei Mi-Games?
«Ci ho pensato diverse volte nella mia testa, non è male il concetto e l’idea mi affascina. Sicuramente le Olimpiadi a Milano sarebbero un eccellente volano; ci sarebbe l’attenzione da parte di tutti: istituzioni, sponsor, persone e media, oltre alla nostra che saremmo focalizzati al 100% su questo tour invernale. Aspettiamo e il tempo ci darà ragione».

In futuro potrebbero essere inseriti nuovi sport?
«Già quest’anno volevo inserire il padel: in un test invernale che abbiamo svolto qui a Milano, con 60 partecipanti, ha riscosso un grosso successo. Purtroppo per problemi di logistica e spazi non abbiamo potuto metterlo nel programma ufficiale. I Mi-Games occupano 1.600 metri quadrati e in centro non c’è possibilità di avere altro spazio. Discorso diverso, invece, se si organizzasse in periferia: li ci sono molto più spazi da poter utilizzare. Molti fans, inoltre, ci chiedono il beach rugby ma anche qui subentra lo stesso problema del padel in termini di logistica e spazi».

Da cosa nasce il motto: “Live The City, Live the Sport”?
«L’idea dei Mi-Games è di far vivere lo sport in città non solo agli sportivi che vengono per l’evento, ma anche a tutte le altre persone che girano intorno: i residenti, i curiosi. Insomma, chiunque deve vivere quest’esperienza».

Anche per quest’anno ci sarà spazio per la solidarietà con la collaborazione di “Italia per Colombia” di Ivan Cordoba e il gemellaggio con “Okapia Onlus” in Rwanda?
«Tutto confermato, anzi raddoppiamo. Oltre al Rwanda, dove siamo presenti da cinque anni e coinvolgeremo oltre quattrocento bambini, di età compresa tra i sei e i dodici anni, che trascorreranno tre giornate all’insegna dello sport e dell’aggregazione nel distretto di Rulindo, per la prima volta saremo anche in Congo. Anche i bambini congolesi, infatti, potranno divertirsi e godere delle donazioni che Mi Games e Okapia raccoglieranno in questi mesi».

Visto il successo dello scorso anno, anche il progetto degli ambassador continua…
«L’esperimento è andato molto bene e quest’anno ci siamo mossi molto prima per coinvolgerli e avere materiale da usare sui social, come Instagram, utilizzato come canale di comunicazione rivolto ai nostri iscritti. Grazie agli sponsor, siamo riusciti ad avere sportivi come Davide Calabria, per il calcio, o Andrea Cinciarini e Amedeo Della Valle dell’Olimpia Milano per il basket. Compatibilmente con gli impegni di club e nazionale, potrebbero essere presenti nelle varie tappe».

Gran finale a settembre in Croazia
Numeri e discipline della grande kermesse
Mi-Games è il tour multisport più grande d’Italia, che porta il basket 3vs3 (maschile e femminile), il calcio 5vs 5 (maschile e femminile) e il beach volley 4vs4 (misto) e i valori dello sport nelle principali piazze italiane. Le tappe per l’edizione 2019 sono, oltre a Milano, Torino, Roma, Napoli, Genova, Lignano Sabbiadoro e Santa Margherita Ligure. Gran finale in Croazia, nella splendida cornice di Umago, per le Mi-Games Finals dal 6 all’8 settembre.

La manifestazione, nata nel 2014, comprende anche altre discipline come ping pong, calcio balilla o la pallanuoto (per le tappe sul mare), e coinvolge ragazzi dai 16 anni in su. I gironi eliminatori saranno infrasettimanali, dalle 19.15 alle 00.30, sabato (16.30-00.30) e la domenica mattina (11.00-13.30); la domenica pomeriggio, invece, le fasi finali (14.00-22.30). Inoltre il pacchetto atleta include un pernottamento, una colazione, una cena, un kit giocatore e un iscrizione al torneo. Per maggiori informazioni migames.it.

Cambi di location per espandersi
Anche a Torino, Roma e Napoli ci sarà una nuova sede
Partirà da Milano la sesta edizione del tour multisport più grande d’Italia. Sette città italiane, 45 giorni di sport, e circa 8.000 atleti coinvolti. La forza dei numeri, però, non è un punto d’arrivo ma un trampolino di lancio. L’obiettivo di Davide Ardizzone, CEO e Founder di Mi Games, resta la crescita costante, seguendo sempre lo stesso mantra: “Live the City, Live the Sport”.

Si cambia rotta anche rispetto al recente passato, al triennio 2016-18 quando l’obiettivo è stato l’aumento costante del numero di tappe della manifestazione. Il 2019 ha aperto nuovi orizzonti con un focus dedicato non all’aggiunta di nuove tappe ma al perfezionamento di quelle già esistenti. Per questo la linea guida dei Mi-Games è stata la ricerca di location estremamente centrali e con un grande potenziale di affluenza che ha portato a modificare oltre il 50% delle location dell’anno passato.

La città della Madonnina lascia, dopo tre edizioni, piazza Città di Lombardia per approdare nella splendida cornice di Piazza del Cannone, dietro Piazza Castello. Ma non solo Milano cambierà: Torino fa lo stesso, trasferendosi da piazza Arbarello al Parco del Valentino, un vero e proprio polmone verde urbano sulle rive del Po. Anche nella Capitale il cambio è netto: si passerà dal Foro Italico al Circo Massimo. Infine Napoli: dalla movida della Rotonda Diaz e del Lungomare Caracciolo al cuore pulsante e verace della vita partenopea.

DOVE, COME, QUANDO

Da domani a domenica 2 giugno

Piazza del Cannone (Parco Sempione)

Migames.it

GLI AMBASSADOR

Cecilia Zandalasini (Fenerbahçe Spor Kulübü)

Andrea Cinciarini e Amedeo Della Valle (Olimpia Milano)

Giulia Rulli (campionessa del mondo 3×3)

Martina Kacerik e Giuditta Nicolodi (Nazionale Italiana femminile di pallacanestro)

Valentina Giacinti, Nora Heroum e Mia Bellucci (Milan femminile)

Lisa Boattin (Juventus Women)

Marta Menegatti, Paolo Nicolai, Adrian Carambula, Michela Lantignotti (Beach volley)

«Il basket di strada è la vera essenza del basket: è lontano dai soldi, dal risultato ad ogni costo. Ho potuto sperimentarlo ovunque, dai paesi più ricchi ai paesi più poveri. Quando andavo al campetto da piccolo quasi neanche volevo giocare se non c’era la retina; negli anni ho imparato che l’aggregazione e l’essenza del campetto è altro: non è il professionismo ma la passione».
Tommaso Marino, playmaker Ravenna Serie A1

«Noi iniziamo a mettere i piedi sulla sabbia, ci portiamo la rete sottobraccio, la montiamo e poi con un pallone si inizia a giocare. La passione vera per lo sport si vede da tutto questo. Poi dalla passione qualcuno può farne una professione, ma tutti possono continuare a giocarci in spiaggia e a divertirsi».
Michela Lantignotti, giocatrice di beach volley


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