Era già partito nel pomeriggio il tam tam attraverso alcune chat via Telegram e Whatsapp: appuntamento alle 20.30. Così ieri sera un centinaio di persone si è radunata in piazzale Loreto. Nessuna bandiera di partito, ma alcuni volti erano sicuramente noti: tanti ultrà ed esponenti dei gruppi di estrema destra.
Il corteo. Intorno alle 21 il corteo s’incammina. L’obbiettivo è già fissato: il palazzo della Regione. Durante il tragitto, come se fosse un fiume in piena, il numero di persone s’ingrossa fino ad arrivare a circa 300. I manifestanti al grido di “libertà” iniziano a mettere a ferro e fuoco le vie del centro: tre ore di guerriglia urbana con cassonetti e monopattini ribaltati, petardi, bottiglie di vetro e addirittura due molotov lanciate.
Per fortuna la conta dei feriti si ferma ad un taglio alla testa per un funzionario di polizia. Gli agenti non intervengono immediatamente contro il corteo: gli permettono di effettuare indisturbato la sua marcia di devastazione. Si schierano a protezione di Palazzo Lombardia. Solo a questo punto iniziano a lanciare lacrimogeni per disperdere la folla.
Nel frattempo i danni lasciati dal loro passaggio sono ingenti: autovetture e motorini danneggiati, ma anche i dehors dei ristoratori che vorrebbero rappresentare.
Caccia all’uomo. Una volta dispersa la folla è partita la caccia all’uomo tra i convogli della metropolitana. Gli agenti hanno individuato 15 manifestanti che sono stati fermati e condotti in Questura.