Non è ancora dato sapersi quali saranno le misure che regoleranno le imminenti festività. Quest’oggi è previsto un nuovo confronto tra Regioni e Governo. Sul tavolo ci sono sostanzialmente tre opzioni: coprifuoco, spostamenti tra Comuni e apertura dei ristoranti.
Le ipotesi. Il ministro della Salute Speranza e quello degli Affari Regionali Boccia vorrebbero un lockdown alla tedesca, ma molto probabilmente il governo opterà per una linea più morbida.
Nella giornata di ieri anche il Cts si è spaccato sulle misure da intraprendere. Sembra però che debba prevalere una linea “soft” che porti dal 24 dicembre al 6 gennaio tutta Italia in zona arancione. Anzi, si parla addirittura di una zona arancione scaglionata in più fasi: dal 24 dicembre al 27 dicembre, dal 31 al 3 gennaio ed infine il 5 e il 6 gennaio.
L’ala più rigida ha chiesto anche l’introduzione del coprifuoco alle 20, ma al momento pare che questa ipotesi verrà scartata. Gli spostamenti saranno limitati all’interno del proprio comune di residenza, anche se si pensa ad una deroga per i piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti: in questo gli abitanti si potranno muovere entro un arco di 30 km.
Ristoranti. Se il passaggio in zona arancione verrà a farne le spese saranno nuovamente bar e ristoranti, ai quali verrà concesso solo l’asporto e la consegna a domicilio dalle 5 alle 22. La categoria è già sul piede di guerra e afferma che se così sarà il rischio di bancarotta è più che mai concreto.
