Nuove disposizioni: ecco come comportarsi in Lombardia almeno fino al 3 aprile

Cambiamo vita, per un po'

nuove disposizioni
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Non è una vera e propria quarantena. Nel senso che le aziende sono aperte, almeno quelle che non hanno scelto o non possono optare per lo smart working. Sta di fatto che fino al 3 aprile Milano e tutta la Lombardia sono “bloccate” come prevedono le nuove disposizioni del decreto approvato nella notte tra sabato e domenica dal Governo.

 

 

Significa che bisogna «evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori» con stop agli spostamenti anche «all’interno dei medesimi territori, salvo che per quelli motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza».

Nuove disposizioni: cosa succede?

Attività. Significa, soprattutto, che sono sospese in tutta Italia manifestazioni, eventi, spettacoli di qualsiasi natura, compresi quelli cinematografici e teatrali, in qualsiasi luogo, pubblico o privato. E poi le attività di discoteche, sale giochi, sale da ballo, Bingo e locali assimilati. Sospesa l’apertura dei musei e degli altri istituti di cultura, così come le celebrazioni religiose. In Lombardia bar e ristoranti potranno stare aperti dalle 6.00 alle 18.00 purché garantiscano almeno un metro di distanza tra i clienti: la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. I negozi dei centri commerciali restano aperti, ma solo dal lunedì al venerdì.

Controlli. Al momento di andare in stampa, a Milano non sono organizzate cinturazioni o posti di blocco per controllare chi entra ed esce dalla città. Nella seduta del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, presieduto dal Prefetto Renato Saccone, si è deciso di stabilire controlli a tappeto per assicurarsi che negozi e locali rispettino le nuove disposizioni sull’assembramento e sugli orari, dunque facendo in modo che i clienti rispettino la distanza di almeno un metro. Tutti d’accordo? Dalla Regione avrebbero preferito un protocollo ancora più rigido. Resta il fatto che le nuove disposizioni, in base ai dati sul contagio, potranno essere aggiornate da un giorno all’altro.

FAQ

Che cos’è l’area arancione?
Il Dpcm 8 marzo 2020 non vieta il movimento, ma lo limita nella zona arancione, costituita da Lombardia e 14 province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio dell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

Che cosa significa limitare gli spostamenti?
Secondo le nuove disposizioni, bisogna evitare ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, a meno che non siano motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute. Se il datore di lavoro non ha attivato lo smart working o misure di congedo o ferie, si è nella condizione di doversi spostare per esigenze lavorative.

Chi si è recato fuori Milano negli ultimi giorni, può farvi ritorno?
Sì, il decreto specifica all’articolo 1, lettera a), che chi è dovuto andare fuori casa per situazioni di necessità, può far rientro al proprio domicilio o alla propria residenza.

Si può andare al lavoro?
Sì, il decreto riconosce questa possibilità in caso di comprovate esigenze lavorative. Il datore di lavoro può concedere lo smart working o promuovere la fruizione di congedi e ferie.

È possibile avere le ferie in questo periodo?
I datori di lavoro pubblici e privati devono promuovere la fruizione a parte dei lavoratori dipendenti di periodi di congedo e di ferie.

Chi sospetta di essere contagiato cosa deve fare?
Con una affezione respiratoria o la temperatura sopra i 37,5° C deve rimanere a casa e limitare al massimo i contatti sociali. Deve contattare il proprio medico di fiducia.

Si può partecipare a eventi o competizioni sportive?
Secondo le nuove disposizioni eventi, competizioni o sedute di allenamento di atleti professionisti sono consentiti in impianti sportivi a porte chiuse o all’aperto senza la presenza del pubblico.

Si può visitare un museo?
No, sono chiusi i musei, gli istituti e i luoghi di cultura.

Posso andare a sciare, al cinema o a ballare?
No, sono chiusi gli impianti di tutti i comprensori sciistici. Sono sospese tutte le manifestazioni di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso, fieristico. Niente cinema, teatro, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, discoteche e locali assimilati, dove è sospesa ogni attività. No anche alla partecipazione a grandi eventi.

Posso andare in palestra, in piscina o nei centri benessere?
No. Sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere. Chiusi anche centri culturali, centri sociali e ricreativi.

Scuole e asili restano chiusi?
Fino al 3 aprile restano chiusi asili, scuole, università, istituti di alta formazione artistica, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie, università per anziani, corsi professionali, attività formative di enti pubblici e di privati. C’è la possibilità di svolgere lezioni a distanza.

Si può andare a messa?
No, le celebrazioni sono sospese, compresi matrimoni, battesimi, comunioni, cresime e funerali.

Le chiese sono aperte?
Sì, ma l’apertura è condizionata dall’adozione di misure per evitare assembramenti di persone. É necessario garantire la distanza di almeno un metro fra le persone.

Posso sostenere l’esame per la patente?
No, gli esami di idoneità per la patente sono sospesi. Per chi non ha potuto sostenere l’esame, viene prorogata la validità del foglio rosa.

Ristoranti e bar sono chiusi?
L’apertura di bar o ristoranti dalle 6.00 alle 18.00, a patto che il gestore garantisca il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro. E’ prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle indicazioni.

E i negozi?
Attività commerciali diverse da ristoranti e bar possono restare aperte, a condizione che il gestore preveda accessi contingentati o idonei ad evitare assembramenti di persone e in grado di garantire la distanza di almeno un metro fra le persone. E’ prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle indicazioni.

Nei festivi e prefestivi sono aperti i centri commerciali e mercati rionali?
No. Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita e gli esercizi commerciali presenti nei centri commerciali e nei mercati rionali. Nei giorni feriali il gestore deve garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. E’ prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle indicazioni. Le strutture che non consentono di rispettare la distanza di un metro fra le persone devono restare chiuse, secondo le nuove disposizioni.

Farmacie, parafarmacie e negozi alimentari restano aperti?
Sì, non c’è alcuna limitazione per farmacie, parafarmacie e negozi di generi alimentari. Il gestore è sempre tenuto a garantire la distanza di un metro fra le persone. E’ prevista la sospensione dell’attività in caso di violazione delle indicazioni.

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