Sala: «In arrivo altre 300.000 mascherine, diamo un senso alla patente d’immunità»

Sono diversi i temi trattati da Beppe Sala nel consueto punto mattutino da Palazzo Marino. Intanto sull’emergenza: «Ieri pomeriggio i rappresentanti di tremila famiglie della comunità cinese di Milano ci hanno donato 300.000 mascherine che distribuiremo a partire da settimana prossima ai cittadini nelle residenze pubbliche della nostra città: in quelle case ci vive più del 10% della popolazione di Milano».

E ancora: «Questa mattina ho fatto un paio di telefonate, la prima al papà di Silvia Romano, nostra concittadina rapita in Africa ormai quasi un anno e mezzo fa. Il momento difficile non ci sta facendo dimenticare Silvia, alla quale va il nostro affetto. Poi ho chiamato Vittorio Colao, un grande manager e amico: ha un grande ruolo, a capo della fase 2. Mi sono permesso di dirgli che tutto ciò che programmeranno dovrà trovare applicazione nei territori. Gli ho dato la nostra piena disponibilità».

Sulle decisioni da Roma: «Ieri abbiamo saputo dal premier che il lockdown andrà avanti fino al 4 maggio: non voglio commentare perché non è mio compito. Voglio però tornare su un punto di cui ho già parlato: bisogna capire chi torna al lavoro. Se è vero che i giovani sono meno colpiti, prima i giovani. E poi, chi ha una patente di immunità perché ha fatto un test dev’essere messo in condizioni di tornare al lavoro. Basta confondere la forma con la sostanza, lo dico perché gli ospedali faranno questi test».

Chiosa politica: «Un piccolo commento di politica e di tutto ciò che leggiamo sui giornali: il PD, partito in cui mi riconosco, prevede e chiede una tassa destinata a chi ha redditi più alti. Non penso sia una buona idea e chiedo di rifletterci, io sono convinto che le tasse debbano funzionare con un principio di equità sociale: chi ha di più deve dare di più. Questo è però un momento in cui non si possono creare differenze, chiamiamo alla generosità. Gli italiani si stanno dimostrando molto generosi».