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18. 04. 2024 17:00

Sanità, le accuse di Formigoni: «Con Maroni devastata la medicina di base. Sala vorrebbe un sistema di stampo sovietico»

L'ex presidente lombardo Roberto Formigoni ne ha per tutti: le dichiarazioni

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L’ex dominus della Lombardia ed ideatore del “sistema Lombardia”, Roberto Formigoni, torna a parlare della sanità lombarda, non risparmiando accuse ai suoi successori.

Le dichiarazioni. L’ex n. 1 della Regione sta scontando ancora parte della condanna di 5 anni ai domiciliari ottenuta in seguito allo scandalo Maugeri-San Raffaele. Tuttavia si ritiene ancora l’ideatore del Welfare lombardo. «Di quel modello riconosco l’eccellenza ospedaliera che abbiamo inventato noi nel 1997 con l’accreditamento -ha dichiarato in un’intervista a Repubblica -. Milano e la Lombardia sono diventate capitali mondiali della salute, la nostra legge ha attirato il meglio e ha permesso anche al povero di farsi curare nell’ospedale del ricco. Ecco, quella non sono riusciti a distruggerla come purtroppo è avvenuto con l’eccellenza territoriale»

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Sulle difficoltà del sistema sanitario durante i momenti più bui della pandemia punta il dito contro i governi nazionali che si sono susseguiti negli ultimi anni. «. Uno scempio iniziato da Monti e proseguito da Letta e Renzi – ha sottolineato Formigoni -. Uno dei motivi della maggiore debolezza con cui l’Italia e le regioni hanno affrontato la crisi è stata la carenza di letti e di medici che ha origine dal 2011. Certo, non ci sono abbastanza letti di Terapia intensiva, ma è colpa della spending review che ha obbligato le Regioni a diminuirli. E per fortuna la Lombardia ha in parte disobbedito perché altrimenti sarebbe andata ancora peggio».

Ne ha anche per i suoi ex alleati, in particolare l’ex governatore Roberto Maroni. «La debolezza specifica è un’altra – ha aggiunto Formigoni -: la medicina territoriale, a cui noi avevamo dedicato attenzioni e risorse, devastata dalla riforma Maroni del 2015 che ha messo tutto insieme con il risultato che le esigenze degli ospedali hanno mangiato quelle territoriali. All’epoca, l’80 per cento dei medici di medicina generale era contrario. È questo indebolimento che abbiamo pagato».

Parole dure sono rivolte anche al sindaco Sala, soprattutto in merito all’idea di un’agenzia pubblica per coordinare il sistema sanitario. «Questa è l’esaltazione di un centralismo di stampo sovietico che ritengo pericoloso – ha concluso l’ex dominus -. Certo, Sala magari vorrebbe far comandare Milano, ma la Lombardia ha un territorio ampio e diversificato»

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