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29. 03. 2024 08:40

Scuola, l’ennesima beffa per gli studenti: la zona rossa fa slittare le riaperture

Nonostante la sentenza del Tar i dati epidemiologici potrebbero capovolgere la decisione: la situazione

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Può essere definiti una “vittoria di Pirro” quella della scuola. Con ogni probabilità la sentenza emanata dal Tar mercoledì scorso non riuscirà a tradursi in realtà. Il motivo? Oggi i dati del monitoraggio Iss trasformeranno quasi sicuramente la Lombardia in zona rossa ed in tale contesto le scuole di ogni ordine e grado chiuderanno nuovamente.

La sentenza. In fondo ne era già consapevole il presidente del Tar lombardo, Domenico Giordano. «Il giudicante è bensì consapevole che il quadro normativo è in via di imminente integrazione o modifica e che l’incidenza dei dati epidemiologici in Regione Lombardia potrà indurre ad una diversa classificazione del livello di rischio – aveva affermato emettendo la sua sentenza -, ma non può esimersi dallo scrutinio del provvedimento regionale alla stregua della legislazione attualmente vigente e applicabile».

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Inoltre la riunione di ieri tra il prefetto Saccone, Fontana e il neo assessore al Welfare Moratti si era conclusa con una lettera inviata al Tar nel quale si specifica che «per garantire il rientro a scuola in sicurezza degli studenti delle scuole superiori tanto il mondo scolastico quanto il sistema del trasporto pubblico locale necessitanodi tempi organizzativi minimi».

I tempi di riapertura secondo le stime sono fissati il 18 gennaio.  Come afferma l’assessore alla Mobilità Granelli, Milano si sta adoperando per permettere che la ripartenza avvenga in piena sicurezza. Il piano di scaglionamenti del trasporto pubblico è già pronto, anzi lo era dallo scorso 7 gennaio data in cui secondo il decreto le scuoli superiori avrebbero dovuto riaprire.

«Ci stiamo coordinando con il prefetto per far ripartire le scuole il 18 gennaio – fa sapere Granelli –. Sono già previsti gli incontri di monitoraggio ai diversi livelli per aiutarci a migliorare in corsa, perché nessuna cosa parte perfetta, ma serve partecipazione, condivisione e corresponsabilità di tutti per funzionare».

Peccato che la zona rossa sia imminente. Per gli studenti sarà l’ennesima beffa.

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