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24. 04. 2024 03:00

Tutti uniti contro la crisi: giostrai, tassisti e rider in piazza a Milano

Giornata caldissima a Milano: le categorie più colpite dalla pandemia chiedono soluzioni e l'allentamento delle restrizioni

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Giornata “caldissima” a Milano: rider, scuola, tassisti e giostrai tutti in piazza per protestare contro le restrizioni che fiaccano da ormai un anno le attività economiche.

Giostrai. I primi a scendere in piazza questa mattina sono stati i giostrai con il loro carico di colori. In Italia contano circa 7.5000 imprese che danno lavoro ad oltre 40mila addetti. Cos’ questa mattina si sono fatti sentire con la manifestazione “Lo spettacolo viaggiante italiano scende nelle piazze”.

I presenti chiedono di riaprire «in quanto ogni cosa toccata su una giostra viene sempre sanificata per garantire la sicurezza». Tuttavia si lamentano che nonostante le varie richieste al Comune di Milano per riprendere l’attività «non è mai giunta una risposta».

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Taxi. Un lungo serpentone di taxi a passo d’uomo accompagnato da continui colpi di clacson sta attraversando tutta la città. Ha preso il via questa mattina dalla Stazione Centrale di Milano per la manifestazione nazionale di protesta contro le «misure insufficienti messe in campo dal governo Draghi».

Il corteo, che per il momento non sta provocando eccessivi disagi per la circolazione, ha fatto un passaggio anche sotto Palazzo Pirelli, sede del Consiglio Regionale della Lombardia.

Rider. Appena cominciata invece la manifestazione dei rider per il “No Delivery Day”. Ad organizzarla la rete “RiderXidiritti” con l’invito ai consumatori a boicottare per solidarietà con i lavoratori tutte le piattaforme di delivery.

«Diamo un calcio tutti insieme a precarietà e sfruttamento – scrivono i rider – non un passo indietro! Chiediamo un contratto vero e proprio collettivo nazionale, con tutele reali, concrete garanzie, equità e rispetto del lavoro, la paga su base oraria. Siamo pedine nelle mani di un algoritmo, il finto lavoro autonomo consente a multinazionali feroci di non rispettare i contratti e di non riconoscerci tutele quali ferie, contributi, malattia, tredicesima, quattordicesima, tfr, salari certi in base ai minimi tabellari e non variabili in base al ricatto del cottimo. Inseriti in un’organizzazione del lavoro senza alcun potere siamo considerati dei lavoratori autonomi e non lavoratori dipendenti».
Scuola. Nel pomeriggio invece sarà la volta del comitato “Priorità alla Scuola” che scende in piazza ancora una volta contro la Dad.

La mobilitazione cade nel giorno dello sciopero dei Cobas per un corretto investimento dei fondi del Recovery Plan: riduzione alunni per classe, aumento organici e assunzione precari, massicci investimenti per l’edilizia scolastica.

«Il 26 marzo – spiegano i promotori – è il giorno dell’astensione dalla Dad e delle richieste: perché la scuola riapra, perché la scuola torni a funzionare, perché nemmeno noi rivogliamo la scuola del 2019, ma una molto migliore». A Milano avrà il suo apice con la mobilitazione alle 17.00 in piazza XXIV Maggio.

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