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25. 04. 2024 06:01

Vaccini, che succede? Caos per l’antinfluenzale

Raccomandati, fortemente raccomandati, ma introvabili

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Una gara andata deserta, preceduta da altre tre risultate sbagliate, un’altra andata finalmente a buon fine. E così in Lombardia la campagna per i vaccini anti-influenza è diventata un caos. Il bando per l’acquisto delle dosi, indetto lo scorso 7 settembre, non è stato assegnato. I tre precedenti, secondo quanto riportato da diversi media, sarebbero stati fermati da una serie di errori.

Vaccini, che succede? Caos per l’antinfluenzale

Come denunciato dai consiglieri regionali del Pd Carmela Rozza e Fabio Pizzul, il bando di settembre conteneva almeno due imprecisioni: il numero di dosi era di poco superiore alle vaccinazioni fatte dalla Regione un anno fa (1,29 milioni), quando non c’era alcuna pandemia, e la base d’asta era di 4,50 euro a dose, meno dei 5,50 pagati nel 2019.

In questo quadro, ad Aria – la centrale acquisti regionale – è arrivata una sola offerta da parte di un’azienda cinese, la Life’On, ma a un prezzo di 5,90 euro a dose che superava la base d’asta. La gara così non è stata aggiudicata, e il milione e mezzo di dosi attese non è arrivato. Il risultato è che, adesso, c’è chi tema che la campagna vaccinale possa partire in ritardo, lasciando scoperta una parte della popolazione.

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Un problema considerato sempre urgente, ma più che mai attuale in piena pandemia da coronavirus. Ma l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, nell’intervista che segue, rassicura che la situazione sia ampiamente sotto controllo.

Dosi insufficienti

La paura, espressa da più parti, è che nella Regione italiana più colpita dalla prima ondata di Covid-19, le strutture pubbliche potrebbero non avere un numero sufficiente di vaccini da offrire gratis a tutte le persone a rischio cui l’antinfluenzale quest’anno è fortemente consigliata.

Sono infatti solo 2,3 milioni le dosi in arrivo, a fronte di una platea che la Regione stima in 2,7 milioni, ma la fondazione Gimbe fa salire addirittura a 3,4 milioni. A questa possibile carenza, si aggiungono i probabili ritardi. Secondo quanto disposto dal ministero della Salute, la campagna vaccinale sarebbe dovuta partire i primi giorni di ottobre. Allo stato attuale non partirà prima della metà del mese. Ma c’è chi ritiene che possa slittare anche a novembre.

A preoccupare è anche un altro problema: il vaccino antinfluenzale viene distribuito in base a una gerarchia molto precisa. Prima viene reso disponibile per le persone più vulnerabili, come i malati oncologici e le donne incinte, poi agli anziani e solo in seguito viene distribuito a tutti gli altri che ne fanno richiesta. In Lombardia potrebbe non essere raggiunto il nuovo target indicato dal ministero, ovvero le persone di età compresa fra 60 e 64 anni.

«Siamo iper coperti»

La rassicurazione di Gallera: «Tempi corretti»

In Lombardia la situazione dei vaccini anti influenzali sembra molto caotica quest’anno. Ma l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera non ha dubbi: «Siamo coperti, anche più del necessario».

Cosa è successo con le gare andate deserte?
«Nessuna gara è andata deserta, chiariamolo. Sono state effettuate due gare e l’ultima è stata regolarmente assegnata. Quella precedente aveva tempi incompatibili con le esigenze».

I vaccini quindi arriveranno?
«La situazione è perfetta. Lo era prima e lo è ancora di più adesso. Avevamo già due milioni e mezzo di dosi, che erano sufficienti per coprire le nostre esigenze. Adesso abbiamo altre 500mila dosi. Siamo perfettamente in linea con la situazione nazionale e con quanto fatto dalle altre Regioni».

Chi parla di criticità quindi sbaglia?
«Non ci sarà alcuna criticità. Con le altre dosi in arrivo siamo iper coperti».

Eppure c’è chi dice che ci sarebbero intere fasce della popolazione scoperte…
«Non è assolutamente vero. Le fasce d’età che in base a quanto disposto dal ministero devono ricevere il vaccino sono coperte, e lo sono anche quelle semplicemente raccomandate. Inoltre avremo la possibilità di vaccinare tutti i cittadini over 60 e tutti i bambini, gratuitamente».

Quando partirà la campagna vaccinale?
«Partiremo sicuramente nella seconda metà di ottobre, a giorni sarà reso pubblico il calendario. Tutto è perfettamente in regola, sia nei tempi sia nei modi».

Insomma, i tempi sono in linea con gli altri anni?
«Assolutamente sì, il picco dell’influenza è atteso tra gennaio e febbraio. Quindi il vaccino non va fatto troppo presto. Fra la fine di ottobre e l’inizio di novembre è il momento adatto».

«Covid, l’attuale quadro è nulla rispetto a marzo»

A tu per tu con un medico in prima linea in pronto soccorso

Tra i tanti eroi della pandemia ci sono senz’altro i medici e gli infermieri che hanno vissuto l’emergenza sanitaria in prima linea tra febbraio e aprile. Oggi che i numeri tornano ad allarmare, un camice bianco, che chiede l’anonimato per ovvie ragioni, racconta a Mi-Tomorrow la realtà di uno dei più grandi pronto soccorso di Milano.

Siamo di nuovo emergenza?
«I casi sono in aumento, ma molti sono asintomatici, quindi da mandare a casa. Altri presentano pochi sintomi, poco meno di un’influenza».

Sembra diverso dalla psicosi che si sta generando…
«Diciamo che i pazienti più impegnativi, che magari a marzo non facevamo proprio venire in ospedale perché eravamo in emergenza, li ricoveriamo per qualche giorno per evitare che possano peggiorare».

Una situazione migliore della primavera?
«Decisamente. Il quadro non va sottovalutato e l’attenzione deve rimanere molto alta, ma oggi intubiamo un paziente a settimana e abbiamo anche protocolli efficaci di cura».

Nessun problema?
«Iniziano a scarseggiare i posti letto nei reparti cosiddetti “normali”. Ma se i contagi e i pazienti sono quelli che registriamo in questi giorni, siamo assolutamente tranquilli. Piuttosto il problema è un altro».

Quale?
«Vediamo oggi tante persone come malati oncologici o anziani in condizioni precarie. Si tratta di malati cronici peggiorati in casa in questi mesi per mancanza di un’adeguata assistenza ospedaliera. C’è un boom di ricoveri negli hospice e di progressioni delle malattie».

vaccini
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Quali sono i sintomi dell’influenza?
I sintomi dell’influenza includono tipicamente l’insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base.

Come si trasmette l’influenza?
L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie, in maniera diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto ravvicinata) e indiretta (dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici).

Da quando e per quanto tempo una persona con influenza è contagiosa per gli altri?
I pazienti affetti da influenza sono già contagiosi durante il periodo d’incubazione, prima della manifestazione dei sintomi. Una persona adulta può trasmettere il virus da tre a sette giorni dopo l’inizio della malattia. I bambini invece sono contagiosi più a lungo.

(Fonte: Ministero della Salute)

7.595.000,
I casi di influenza stimati nella stagione 2019/2020

75%,
L’obiettivo di copertura vaccinale minima perseguibile per le fasce a rischio 

95%,
L’obiettivo ottimale negli ultra 65enni

54,6%,
La copertura media dalla stagione 2015/2016

(Fonte: Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità)

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