Ben due incarichi amministrativi – presidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili a Palazzo Marino, delegata a Lavoro e Politiche sociali nella Città Metropolitana e docente al liceo scientifico Vittorini – dovrebbero lasciare molto spazio alla famiglia. Se poi ci sono anche i nipoti tutto diventa complicato: Diana De Marchi spiega a Mi-Tomorrow come riesce a relazionarsi con loro.
Diana De Marchi: «Pronti a fare la nostra parte, ma tocca ai genitori trovare le soluzioni»
Com’è il suo rapporto con i suoi nipoti?
«Ne ho quattro, hanno tra i 7 e 14 anni, due vivono a Vienna: con questi intrattengo un rapporto a distanza ma intenso».
Gli altri due?
«Vivono a Milano però devo dire che non ho molto tempo da dedicargli: è un rapporto di qualità, appena possiamo ci vediamo e posso dire che ci vogliamo molto bene».
Come si cambia dall’essere genitori a trovarsi nonni?
«Come madre sono stata severa ora invece sono più disponibile, direi meglio accomodante. Non devo educare, rispetto le regole che i nipoti devono seguire ma quando è possibile mi piace fare cose stravaganti».
Quali?
«Cerco di accontentare le loro richieste ma pongo qualche condizione: niente televisione e ancora meno smartphone».
È difficile dialogare con loro?
«Per me no, parliamo tanto e ci confidiamo, mi chiedono della mia attività politica, sono curiosi».
Quali temi affrontate?
«Il valore del rispetto, dell’inclusione, l’orientamento sessuale, sono molto liberi e io rappresento un punto di riferimento».
I suoi figli all’età dei nipoti erano diversi?
«Non vedo molte differenze, in fondo l’educazione è simile, c’è un amore comune per il basket, il cinema. L’unica differenza è il rapporto con la tecnologia, il digitale, che ai tempi dei miei figli adolescenti non era presente: questo aspetto contribuisce a determinare un modo diverso di affrontare i problemi».
Qual è il ruolo dei nonni nelle famiglie di oggi?
«Sono un supporto in quelle famiglie dove i figli attraversano difficoltà economiche e si trovano in situazioni di precariato. Il punto è che non è possibile fare del tutto affidamento sui nonni».
Per quale motivo?
«Noi nonni abbiamo la nostra vita, i nostri impegni, molti lavorano: siamo pronti a fare la nostra parte, ma tocca ai genitori trovare le soluzioni».
I nonni fanno parte del welfare familiare.
«Certo, in termini di sicurezza, sostegno economico, ma sapendo che possiamo aggiungere non sostituire».
Diana De Marchi come giudica la Festa dei nonni?
«E’ una cosa bella, noi nonni possiamo fare molto, in modo particolare sotto il profilo affettivo: è questo il sostegno più grande che possiamo dare».